
Quasi 6mila euro per una tonnellata di Statuario o Calacatta di prima scelta. Dopo le schede merceologiche di ogni cava il settore Marmo ha aggiornato anche i valori di mercato di ogni tipologia di pietra escavata nelle nostre cave ritoccando in maniera decisa verso l’alto quasi tutti i valori rispetto alle quotazioni di due anni fa. Rispetto al 2018 il Comune ha alzato la valutazione di un blocco sano di Statuario o Calacatta prima scelta da 4.725 euro la tonnelata a 5.905 per un aumento netto di 1.180 euro, vale a dire il 25 per cento in più. Stesse proporzioni anche per i blocchi semisquadrati che sono passati da 2.100 euro la tonnelata a 2.625. A schizzare verso l’alto con aumento nell’ordine del 20 per cento sono anche le quotazioni di Statuario e Calacatta di seconda scelta che sono passate dai 2.362 euro la tonnellata di due anni fa ai 2.833 di quest’anno per un blocco sano e dai 1.050 euro ai 1.260 per uno semisquadrato. Proprio la definizione dei valori di questi materiali, d’altro canto, ha rappresentato un vero e proprio rompicapo per i tecnici. "Nessuna delle ditte che estraggono tali materiali ha fornito la scheda contabile, né ha inviato, così come richiesto in un secondo momento, copia delle fatture di vendita" ha scritto nella propria relazione il geologo Emanuele Sirgiovanni. A essere ritoccate verso l’alto in maniera importante sono state anche le quotazioni del Cremo sia di prima che di seconda scelta. Nel primo caso il valore è passato da 1.890 euro la tonnellata a 2.075 (+9.79%) per un blocco sano e da 945 a 1.040 (+10.05%) per uno difettoso, mentre nel secondo l’aumento è stato da 840 euro la tonnellata per un blocco sano (+5.12%) e da 420 a 440 per uno difettoso (+4.76%).
c.lau