Martedì, alle ore 21, nella sala della Resistenza di Palazzo Ducale a Massa, a cura dell’Associazione Briciole, sarà illustrato, presente l’autore, il libro “Perché l’autonomia differenziata fa male anche al Nord” di Stefano Fassina (nella foto). L’iniziativa si configura come un contributo alla discussione che si intensificherà nel momento in cui, presumibilmente, verrà indetto il referendum abrogativo sulla legge Calderoli (autonomia differenziata), richiesto dai cittadini (1.300.000 firme) e da cinque consigli regionali (Campania, Emilia Romagna, Puglia, Toscana, Sardegna).
Stefano Fassina, economista, ex parlamentare e viceministro, sostiene, con solide argomentazioni e da un punto di vista pragmatico e concreto, che l’autonomia differenziata, così come configurata dalla legge Calderoli, non è ’questione meridionale’ ma nazionale. "Dovrebbe allertare – afferma – non soltanto da Roma (inclusa) in giù, ma allarmare anche, anzi innanzitutto, i “più forti”, le classi dirigenti dell’impresa, della finanza, del lavoro, dell’alta amministrazione, della cultura insediate al Nord. La sua attuazione sarebbe un vero disastro per l’intera Italia. Non a caso questa riforma è riuscita nell’impresa di suscitare perplessità e critiche da parte di: Banca d’Italia (la cui analisi spietata è riportata nel libro, ndr), Ufficio parlamentare di bilancio, Confindustria, associazioni dell’artigianato e del commercio, sindacati, Anci, esperti, studiosi, e anche la Chiesa". Il libro si conclude con una serie di proposte che potrebbero essere compatibili con una autonomia che rispetti veramente il dettato costituzionale, articolo 5, ’la Repubblica, una e indivisibile’...