FRANCESCO SCOLARO
Cronaca

Stop all’ex colonia Torino Amianto in profondità Ora l’intero progetto rischia di saltare

I ’veleni’ non sono solo in superficie ma anche oltre 15 centimetri sotto. Il sindaco spinge per chiudere parte del cantiere e riaprire il lungomare. Ma un anno di proroga richiesto dalla ditta appaltatrice potrebbe non bastare.

Stop all’ex colonia Torino Amianto in profondità Ora l’intero progetto rischia di saltare

di Francesco Scolaro

I rifiuti nel terrapieno davanti alla ex Colonia Torino, adagiati sul mare da decenni, rischiano di restare al loro posto ancora molto a lungo. Un anno di proroga, richiesto dalla ditta appaltatrice, la General Smontaggi Spa, non solo potrebbe non bastare ma addirittura si ipotizza di andare a elaborare un nuovo progetto perché l’amianto non è ‘emerso’ solo in superficie ma è stato ritrovato ora anche oltre i 15 centimetri di profondità. Ora ma non prima, durante le fasi di caratterizzazioni portate avanti dal 2018 in poi, e che avevano addirittura portato a ipotizzare di trasformare l’intervento di bonifica in uno di semplice rimozione di rifiuti, inerti. Che cosa sia successo dovrà essere chiarito, perché da un lato c’è un cantiere aperto che non può andare avanti, dall’altro ci sono soldi già stanziati, in parte spesi, per non rimuovere neppure un metro cubo di materiale. Un litorale fermo e congelato che potrebbe restare così ancora per anni. Ripartire da zero, dal progetto, poi l’appalto e il cantiere, come nel classico gioco da tavolo ’Non t’arrabbiare’. Ma qui la rabbia non basta più.

L’amministrazione del Comune di Massa sta provando a fare pressing sulla Regione, magari per far almeno chiudere parte del cantiere e riconsegnare il lungomare alla città, ma il settore bonifiche e ’Siti orfani’ Pnrr ha fatto emergere con chiarezza, nella fase della Conferenza dei servizi asincrona convocata dagli uffici di Firenze, i motivi per cui si va verso il diniego: "Non ci sono le condizioni e ragioni per accogliere la richiesta di proroga presentata dalla General Smontaggi SpA, in quanto dovranno essere chiaramente valutate nuove e diverse strategie di intervento" dato che è stata ancora una volta "riscontrata la presenza al di sotto dei primi 15 centimetri di Mca (Materiale contenente amianto, ndr) in tutte le aree messe in sicurezza". Un disastro, l’ennesimo sul fronte delle bonifiche se da Roma non ci fossero passi indietro.

Tutto si gioca nella seconda Conferenza dei servizi decisoria convocata sulla proroga in maniera sincrona, stavolta, per un esame congiunto e contestuale della situazione il 9 agosto, alle ore 12: parteciperanno Sogesid, Arpat, Asl Toscana nord ovest, Comune di Massa, comando provinciale dei Vigili del fuoco, Genio civile Toscana Nord, Capitaneria di porto di Marina di Carrara e il settore bonifiche e ’Siti Orfani’ del Pnrr, oltre ai rappresentanti della General Smontaggi, per decidere sulla richiesta di proroga. Il Comune per ora può solo fare manovre di persuasione, tecnica e politica, perché la palla è tutta nelle mani della Regione e di Roma.

"Noi abbiamo già scritto la settimana scorsa, il 28 luglio, chiedendo, per l’ennesima volta, intanto di restringere il cantiere e dare la viabilità – sottolinea il sindaco Francesco Persiani –. La stessa richiesta era stata da noi avanzata nel corso delle conferenze di giugno e luglio. Per il resto siamo molto rammaricati che il piano di caratterizzazione all’epoca non avesse evidenziato la effettiva realtà della contaminazione da amianto. Si sono persi degli anni e l’unico auspicio è che almeno ora gli enti competenti, in primis la Regione, si attivino con ogni mezzo anche economico per rimarginare almeno questa ferita del nostro territorio.