ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Quella strage di detenuti. L’orrore nazifascista alle Fosse del Frigido

Nella chiesa di San Leonardo ricordato dopo 80 anni l’eccidio di 147 prigionieri. Verona: “Ognuno di noi s’impegni a diventare ambasciatore di pace”

Il ricordo della strage

Il ricordo della strage

Massa, 27 settembre 2024 – A 80 anni dalla strage nazifascista delle Fosse del Frigido, Massa ricorda. Nella chiesa di San Leonardo al Frigido si è svolta la commemorazione che ha visto la presenza di autorità civili e militari ma, cosa importante, anche una rappresentanza di giovani. Così si è espresso, nell’orazione ufficiale, il sindaco di Sant’Anna di Stazzema, Maurizio Verona, dopo aver ringraziato l’Anpi per l’invito: “Ognuno di noi si impegni a diventare ambasciatore di pace. Ho l’onore, e l’onere, di fare il sindaco di una città simbolo che dal 2000 è ’Parco nazionale della pace’ perchè il 12 agosto 1944 è stato commesso un crimine contro l’umanità. Giovani fascisti versiliesi accompagnarono criminali tedeschi delle SS a Sant’Anna di Stazzema. Quando arrivarono iniziarono una strage di donne e di bambini”. 560 furono le vittime di quella follia disumana. Quella follia che nella lunga estate del 1944 seminò sangue e terrore sulla Linea Gotica, sterminando intere popolazioni.

A San Leonardo i sassi portano i nomi delle vittime di quel 16 settembre 1944 quando 147 prigionieri, detenuti nel carcere del Castello Malaspina, rappresentanti di 61 province italiane e cittadini di 6 diverse nazionalità (albanesi, greci, italiani, libici, slavi e svizzeri), considerati un peso di cui disfarsi, conobbero l’orrore e la ferocia della barbarie nazifascista.

Ha fatto da cerimoniere Ludovica Battelli, rappresentante dell’Anpi di Massa. Forti le parole del presidente della Provincia, Gianni Lorenzetti, rivolto ai giovani: “Se sentiamo dolore siamo vivi; se sentiamo il dolore degli altri siamo umani. Purtroppo abbiamo 51 guerre nel mondo tra cui due vicine e rischiamo. Siamo tutti coinvolti nel preservare la libertà, che va coltivata”. Il presidente ha ringraziato chi in consiglio comunale ha votato per il ponte intitolato a Sandro Pertini. Il vice sindaco Andrea Cella ha sottolineato l’orrore nell’orrore: “Si dice eccidio nazifascista perchè italiani hanno aiutato i nazisti a uccidere altri italiani”.

Una provincia, la nostra, prima ad essere decorata di Medaglia d’oro al valor Militare, che racconta eccidi e stragi ad ogni angolo: “Mi onoro di essere prefetto di questa provincia da due anni e mezzo – ha commentato il prefetto Guido Aprea –. La mia esperienza in questa provincia mi porta a evidenziare l’attività che si fa attorno a queste commemorazioni coinvolgendo direttamente i giovani in maniera diversa. E si nota che hanno acquisito una maggior consapevolezza, motivo di speranza”.

Dopo la messa, officiata da don Marino Navalesi, sono state deposte corone al monumento e alla stele del Frigido. Scritti di Piero Calamandrei sono stati letti da Gino Buratti e Giovanna Menchetti. Importante la presenza degli studenti con l’“Orchestra dei fiati” del Liceo musicale Palma. Hanno parlato inoltre: Antonella Venturi, direttrice della Casa di reclusione di Massa; Giancarlo Rivieri, presidente Fivl; Massimo Michelucci per Anpi e infine Alberto Carpina, il ragazzino che nel 1947 fu presente alla riesumazione dei corpi. Sul palco anche la ’Coperta della Pace’.