CRISTINA LORENZI
Cronaca

"Stritolati dagli spazi". L’allarme della Coseport pronta ad assumere

Il presidente Bianchi dei portuali annuncia 5 posti bloccati per mancanza di aree. Mannini della Cisl confida in una soluzione nell’incontro con l’Autorità di sistema. "Abbiamo operai polivalenti e formati, ma senza servizi e spogliatoi tutto è inutile".

I lavoratori della Coseport svolgono le operazioni di carico per i tre terminalisti

I lavoratori della Coseport svolgono le operazioni di carico per i tre terminalisti

CARRARASono 25 e sono pronti a salire fino a 30. Hanno già ottenuto dal ministero il disco verde per altre 5 assunzioni. Tuttavia alla Coseport, la cooperativa dei lavoratorio portuali, sono tutti fermi in attetsa di nuovi spazi. E’ lo spazio il principale problema di chi lavora nello scalo marinello dove si deve fare i conti con mancanza di uffici, spogliatoi e servizi per gli operatori. La Coseport, nata dalle ceneri della Compagnia lavoratori portuali, dai 14 operai iniziali è salita in poco tempo a 25 e con gli interinali a cui danno lavoro tutte le mattine salgono facilmente a 54. "Siamo pornti a crescere, dice il presidente Davide Bianchi – ma non possiamo assumere perché non abbiamo gli spazi adeguati. Per questo vogliamo un incontro con l’Autorità portuale. La Coseport dal 2001 che contava 14 persone è salita a 25 e con gli interinali arriva a 54. Abbiamo fatto i corsi per diventare operai polivalenti,che possono affrontare tutte le operazioni di carico e scarico, ma è tutto inutile se non ci trovano delle aree dove installare la nostra base logistica".

Sulla questione interviene Luca Mannini segretario provinciale della Fit Cisl ricordando come "fino a pochi anni fa la Coseport fosse la cenerentola del porto con poco più di una decina di dipendenti che metteva a disposizione le proprie maestranze all’allora unica concessionaria, la Porto Spa. La Coseport –scrive Mannini – in seguito a un cambio di governance, è cresciuta duplicando il numero dei dipendenti oltre a un impiego degli interinali ch el’ha portata a 54. L’azienda sta crescendo ancora, tanto che ha già chiesto l’autorizzazione al ministero per l’assunzione a tempo indeterminato di altri cinque lavoratori prelevandoli dagli interinali. Insomma una bella realtà che sta facendo da scuola professionale a tanti ragazzi in un ambiente che richiede alta specializzazione. Un’azienda che dà una giusta risposta alla crisi occupazionale che attanaglia da anni la nostra provincia. Un’azienda che tuttavia va tutelata sia per il fondamentale ruolo che ha all’interno del porto dove offre manodopera a tutte le aziende concessionarie, la Fhp, la Mdc Terminal e la Grendi sia perché continui a offrire il proprio contributo in termini occupazionali. Come avviene in tutte le aziende che crescono anche la Coseport – prosegue Mannini – ha bisogno di nuovi spazi all’interno dello scalo marinello. Spazi che purtroppo mancano e servirebbero per adeguare sia l’unico ufficio a disposizione sia per gli spogliatoi, le docce e i servizi igienici per tutti i dipendenti. Un problema non da poco visto che non tutte le aziende concessionarie del porto hanno la possibilità di mettere a disposizione i propri locali ai dipendenti Coseport ed in ogni caso non si può pensare che questi ultimi debbano “migrare” quotidianamente a seconda dell’azienda in cui vanno a prestare la propria professionalità". Pertanto Fit Cisl ha più volte sollecitato l’Autorità di Sistema Portuale del Mar Ligure Orientale, prima con il presidente Mario Sommariva e recentemente nel primo e unico incontro avvenuto con la commissaria Federica Montaresi, affinché si attivi concretamente e celermente per risolvere la problematica. "Oggi abbiamo deciso di farlo anche pubblicamente vista la riunione in programma il prossimo 26 febbraio perché, in tale data, vorremmo avere risposte concrete e risolutive alla problematica evidenziata".