ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Studenti in visita ai luoghi della Memoria

Una gita didattica per capire quanto avvenuto nel secondo conflitto mondiale, quella effettuata martedì scorso dai ragazzi delle terze medie...

Una gita didattica per capire quanto avvenuto nel secondo conflitto mondiale, quella effettuata martedì scorso dai ragazzi delle terze medie...

Una gita didattica per capire quanto avvenuto nel secondo conflitto mondiale, quella effettuata martedì scorso dai ragazzi delle terze medie...

Una gita didattica per capire quanto avvenuto nel secondo conflitto mondiale, quella effettuata martedì scorso dai ragazzi delle terze medie di Villafranca e Bagnone appartenenti all’Istituto comprensivo Baracchini. Sono giunti a S. Terenzo Monti, uno dei principali avamposti della Linea Gotica, accompagnati dagli insegnanti Claudia Rigone, Antonella Simonelli, Daniele Chiolerio e Luca Ernesto Salvietti. Ad accoglierli, oltre al delegato alla Memoria del Comune, c’era Marco Varese assessore alle attività produttive.

L’esposizione dei fatti è iniziata dal cippo di Bardine, dove il 17 agosto del ’44 i partigiani della formazione Ulivi, richiesti da alcuni abitanti per impedire il furto di bestiame da parte delle SS del tenente Alberth Fischer, dopo uno scontro a fuoco di tre ore uccisero 16 soldati nazisti. La mattina del 19 agosto, tutta la zona era circondata dal Battaglione esplorante della 16° Divisione SS Reichsfhurer. A dare man forte anche un reparto della Feldgendarmerie dal fronte di Pisa; a completare l’organizzazione di annientamento di ben 160 civili, il capitano Otto Ragel della Gestapo di stanza a Sarzana e il maggiore Helmut Loss, responsabile addetto alla sicurezza della Reichsfhurer.

Un’intera mattinata trascorsa per gli studenti ad ascoltare e rendersi conto di quanto la popolazione di quest’angolo di Lunigiana avesse pagato sotto l’occupazione tedesca. La domanda di un’insegnante ha suscitato interesse: quali erano stati già dal dopoguerra i rapporti fra la superstite popolazione della borgata e i partigiani. Fu un caso di ’memoria non condivisa’; superstiti e familiari delle vittime accusavano i partigiani d’aver causato l’eccidio a seguito dell’attacco alle SS. Ma la verità è che un gruppo di abitanti era andato a sollecitare l’intervento degli uomini della Ulivi.

Roberto Oligeri