
Un momento teorico legato all’iniziativa dedicata alle radiosonde
Saranno, di nuovo, immagini ‘stratosferiche’. I ragazzi dei licei statali lunigianesi sono pronti: il 2 maggio ci sarà un nuovo lancio della radiosonda. Per ora tutto resta avvolto nel mistero, il gruppo ha solo pubblicato una locandina in cui sono evidenziati il giorno e il luogo scelto: venerdì 2 maggio al Castello del Piagnaro di Pontremoli. Un luogo suggestivo, che mancava all’appello, visto che in passato i ragazzi hanno promosso lanci a Villafranca e ad Aulla. L’esperimento è già stato condotto varie volte al Da Vinci negli anni scorsi e sta riscuotendo sempre più successo, con obiettivi ancora più grandi e ambiziosi. Quaranta i ragazzi coinvolti, il gruppo LuniSpace, ragazzi e ragazze che frequentano i tre licei e lavorano assieme, formando un gruppo molto unito.
L’attività è stata curata dal docente Stefano Gaffi, aderendo poi al progetto ‘La Radio nelle scuole 4.0’ promosso dall’Associazione Radioamatori Italiani. Gli ingredienti di un progetto così amato ci sono tutti: passione per lo spazio e le discipline scientifiche, come la fisica, le scienza e l’informatica, consapevolezza ambientale alle mutazioni climatiche, transizione ecologica, cittadinanza attiva, educazione civica, unitamente al fascino delle radiocomunicazioni e al potenziamento dei modelli comunicativi della socialità. E gli studenti, alcune settimane fa, sono stati a Genova, per conoscere i segreti della meteorologia, alla sede dell’Arpal, l’Agenzia Regionale per la protezione dell’ambiente ligure, ente strumentale di Regione Liguria. Per i ragazzi e le ragazze è stata un’ottima occasione per conoscere in modo più approfondito la meteorologia e l’idrologia, anche in ottica di orientamento per un futuro universitario dedito allo studio dei fenomeni atmosferici e i loro effetti sul nostro pianeta.
Lo scopo dell’incontro è stato quello di mostrare l’importanza dei radiosondaggi nelle previsioni. Non solo, a novembre erano stati ospiti del prestigioso Festival della meteorologia di Rovereto, dove avevano presentato il progetto al pubblico prima nel proprio stand all’interno del Museo di Scienze e Archeologia, poi all’auditorium Melotti nella struttura del Mart. E proprio dai giardini del Mart avevano dato una dimostrazione pratica, effettuando il lancio di un pallone sonda che ha trasportato, fino a un’altitudine stratosferica di quasi 32mila metri, un trasmettitore video analogico, regalando immagini in diretta durante tutto il viaggio fino allo scoppio. Il lancio piò riuscito? Quello arrivato ai 35.588 metri di altitudine, un record, che li ha resi orgogliosi. Non è finita, perché a maggio vedremo come riusciranno a stupirci.
M.L.