ANGELA MARIA FRUZZETTI
Cronaca

Sul bus stretti come sardine. A Forno mezzi troppo piccoli

Protestano gli utenti del paese: "Situazione insostenibile nelle ore di punta. Una studentessa è stata lasciata a piedi. Chiediamo una diversa organizzazione".

Problemi sui. mini bus di linea che vanno a Forno: nelle ore di punta sono strapieni

Problemi sui. mini bus di linea che vanno a Forno: nelle ore di punta sono strapieni

Sull’autobus di linea stretti come sardine: bus troppo piccoli per le corse in montagna. La protesta parte da alcuni utenti del servizio del trasporto pubblico, residenti nel paese di Forno, stanchi di viaggiare pigiati l’uno contro l’altro. "Da un po’ di tempo – sostengono – mandano i bus arancioni, piccoli, che hanno la possibilità di accogliere non più di otto viaggiatori seduti. Chiaramente, nelle corse più frequentate della giornata, per esempio al mattino con gli studenti che vanno a scuola e le persone vanno al lavoro, già alle prime due fermate è pieno. Alla terza fermata, in paese, siamo saliti su quel mini bus ma eravamo appiccicati come sardine. Tante persone, soprattutto gli studenti, hanno viaggiato in piedi, e non è facile con gli zaini pieni di libri sulle spalle".

Una situazione non più sostenibile: "Giunti alla fermata in prossimità della pesa – riprendono – c’era una studentessa che avrebbe dovuto salire, ma l’autista ha tirato di lungo, non si è fermato perché l’autobus era già troppo carico. E non è stata una bella cosa lasciare a piedi una ragazzina che doveva andare a scuola. Chiediamo ad Autolinee Toscana una maggior attenzione e una organizzazione mirata verso i paesi della montagna. Il mini bus può andare anche bene, ma non per un paese come Forno e non negli orari di punta come quello del mattino o del rientro a mezzogiorno. Ci sono paesi che non arrivano nemmeno a un centinaio di abitanti e in quel caso il bus arancione può andare bene, ma Forno conta oltre ottocento abitanti ed è chiaro che necessita di un servizio adeguato alla popolazione. Per non parlare dei vari disservizi tra cui la mancanza di pensiline alle fermate. Quella centrale, in viale Europa, è un colabrodo e nonostante le segnalazioni, non sono stati presi provvedimenti".

Insomma, la montagna necessita di servizi adeguati: "Già i paesi stanno morendo – concludono i promotori della protesta – per mancanza di servizi. L’emorragia di residenti è in atto da anni e difficilmente le famiglie tornano a vivere in queste frazioni. Almeno il servizio del trasporto pubblico va tutelato e mantenuto in essere nel migliore dei modi, nel rispetto di chi ancora resiste nei paesi montani, se non vogliamo arrivare a paesi fantasma".

Angela Maria Fruzzetti