Si torna sulle tracce della Sirena lungo il Cammino di Aronte domenica con l’iniziativa organizzata dal Cai di Carrara per la Giornata internazionale della donna, con la collaborazione di Fondazione Cassa di Risparmio di Carrara, Consulta giovanile, centro antiviolenza Donna chiama Donna e il patrocinio del Comune di Carrara. Come l’anno scorso, dunque, la sirena del Cammino di Aronte si tinge di rosa e apre il calendario delle escursioni per riaprire in via ufficiale le escursioni sul Cammino di Aronte, il percorso di sentieri e strade bianche che circonda il centro storico di Carrara e attraversa i paesi a monte: un viaggio fra memorie, storie e leggende, ma anche fra profumi e sapori unici.
La camminata di domenica è aperta a tutti: appuntamento alle 9 in piazza Alberica, percorso da Carrara, Scala del Littorio, Codena, Bergiola e ritorno in città. Un percorso relativamente semplice e adatto a tutti, con uno dislivello di 450 metri per un’escursione della durata di 4 o 5 ore, escluse soste, necessarie scarpe da trekking. E’ necessario iscriversi entro venerdì alla sezione di Carrara del Cai (tel. 0585 776782, ore 18.30-19.30). Escursione gratuita per i soci Cai, per i non soci è possibile l’assicurazione giornaliera di 13 euro.
Sempre nel calendario di iniziative per la Giornata della Donna da oggi a sabato 15 marzo, invece, il Centro antiviolenza ‘Donna chiama donna’ proporrà, con l’assessorato alle Pari opportunità e il patrocinio del Comune, nell’atrio di palazzo Civico una mostra degli elaborati contro la violenza sulle donne realizzati dagli studenti del liceo artistico ‘Gentileschi’. Domani alle 17 al Mudac la scrittrice e saggista Sandra Landi presenta il suo libro ‘Un’altra storia. Biografie imperfette’ dialogando con la storica dell’arte Lara Conte. E sabato, con il contributo dell’Associazione Mazziniana di Carrara, andrà in scena il monologo ‘L’Attesa’ dedicato alla figura di Anita Garibaldi, scritto da Valeria Magrini e interpretato dall’attrice Asia Galeotti. Un monologo voluto e prodotto da Eugenio Fusignani, presidente della Fondazione Ravenna Risorgimento, che torna alla luce nella sua prima stesura originale.