MONICA LEONCINI
Cronaca

Summit su antenne ed effetti del 5G: "Abitanti potenzialmente a rischio"

Villafranca, esperti e cittadini a confronto ieri al cinema cittadino. Malanga: "Serve essere più consapevoli"

Tanta gente ieri al cinema Città di Villafranca per l’incontro-dibattito dedicato all’antenna 5G con gli esperti (Fotoservizio Massimo Pasquali)

Tanta gente ieri al cinema Città di Villafranca per l’incontro-dibattito dedicato all’antenna 5G con gli esperti (Fotoservizio Massimo Pasquali)

I danni del cellulare, gli effetti delle onde elettromagnetiche, ordinanze e ricerche scientifiche. Ieri pomeriggio al cinema di Villafranca, c’è stato ‘Tu conosci il 5G?’, un incontro promosso dal Comitato Stop5G della Lunigiana, all’indomani del via libera dato all’installazione dell’antenna di Filetto. Tante le persone in sala, abitanti di Filetto e Bagnone, ma non solo, tutti interessati ad approfondire le conoscenze sul 5G e le sue implicazioni. Primo relatore è stato Fiorenzo Marinelli, biologo, che sta conducendo ricerche sugli effetti cellulari del Wi-Fi e del 5G.

"Negli anni - ha detto - abbiamo capito che se aumentano le frequenze, gli effetti dentro le cellule si fanno più approfonditi. Gli abitanti di case vicine ai tralicci di alta tensione o alle antenne sono potenzialmente in pericolo, le frequenza del cellulare sono potenzialmente cancerogene per l’uomo eppure in Italia avremo circa settantamila antenne in più". Ha offerto poi consigli sull’utilizzo del cellulare, che secondo lui andrebbe vietato sotto i 16 anni, non utilizzato in gravidanza o vicino a neonati, ma neppure in treno o in auto. Difficile, abituati come siamo al suo uso quotidiano, mettere in pratica le sue linee guida. A seguire Marina Pittau, sindaco di Mattie in provincia di Torino, il primo Comune “Stop 5G“ della Val di Susa. La sua amministrazione è la prima ad aver deliberato contro la sperimentazione del 5G. Ha letto, con orgoglio, la delibera approvata dalla sua giunta. "Io sono tecnico comunale, mamma e cittadina come voi - ha esordito - ho scoperto che una grande ditta voleva installare l’antenna sul territorio comunale, così abbiamo deliberato contrarietà alla nuova tecnologia finché non sarà garantita la completa sicurezza per la salute".

Tutti decisamente pessimisti sulle conseguenze del 5G e chi pensava di uscire dalla sala più tranquillo, è sicuramente rimasto deluso. Il microfono è poi passato a Francesca Romana Orlando, vicepresidente dell’associazione A.M.I.C.A, nota per il suo impegno nella divulgazione delle problematiche legate all’elettrosmog e alla difesa della salute pubblica. "Gli attuali limiti di sicurezza ambientale in Italia e in Europa non tengono sufficientemente conto del principio di precauzione - ha detto - e sono fortemente condizionati da interessi economici, l’informazione è il solo strumento che i cittadini hanno per proteggersi, per fare scelte avvedute come consumatori e per chiedere ai medici e ai politici una maggiore attenzione verso le cause tossiche e ambientali delle malattie più diffuse oggi. La battaglia si gioca sul senso di sicurezza che ci viene trasmesso ogni giorno".

L’intervento più atteso è stato sicuramente l’ultimo, quello di Corrado Malanga, ricercatore, ex professore di chimica organica all’università di Pisa. "Il 5G ha antenati illustri - ha esordito - come la scoperta della plastica o delle varie tecnologie di frigoriferi. Oggi però bisognerebbe essere più consapevoli, mentre noi tendiamo a delegare quello che riguarda la nostra vita. Le persone a chi devono dare retta? A chi non ha conflitti di interessi e non ha mai preso soldi da nessuno. Abbiamo gli strumenti per fare qualcosa contro il 5G: se non facciamo niente tra pochi anni buona parte della popolazione sarà malata".

Monica Leoncini