"Suo figlio è in caserma". L’anziana non ci crede e fa arrestare il finto carabiniere

L’uomo aveva intimato alla madre di dargli 5mila euro in contanti. Il giudice delle indagini preliminari ha disposto i domiciliari. I consigli dell’Arma per evitare di cadere nelle ’trappole’.

"Suo figlio è in caserma". L’anziana non ci crede e fa arrestare il finto carabiniere

"Suo figlio è in caserma". L’anziana non ci crede e fa arrestare il finto carabiniere

Preso un truffatore componente di una banda che aveva appena tentato un colpo nei confronti di una donna anziana ad opera di falsi carabinieri. Lunedì pomeriggio i carabinieri del nucleo operativo e radiomobile della Compagnia di Massa hanno arrestato un 24enne di origini campane, il quale aveva appena tentato una truffa ai danni di una donna anziana che però ha reagito prontamente chiamando subito i carabinieri, questa volta quelli veri.

Il fatto si è verificato a Massa: poco prima dell’intervento dei militari la donna aveva ricevuto una telefonata da uno sconosciuto che affermava di essere un maresciallo dei carabinieri di Carrara, comunicandole che suo figlio aveva provocato un incidente stradale e si trovava in caserma. Per evitare conseguenze giudiziarie al figlio, tra cui anche l’arresto, richiedeva la consegna di 5mila euro in contanti, specificando che a breve sarebbe passata una persona a ritirali. La donna, insospettitasi, attraverso il 112, avvisava immediatamente i carabinieri che organizzavano immediatamente un servizio in abiti civili nelle vicinanze dell’abitazione della donna, intervenendo e bloccando il giovane emissario incaricato del ritiro del denaro.

La persona arrestata, con vari precedenti alle spalle per reati contro il patrimonio, dopo le formalità di rito, è stata trattenuta nella la camera di sicurezza della caserma, a disposizione dell’Autorità Giudiziaria, in attesa del procedimento per direttissima, dove doveva rispondere del reato di tentata truffa in concorso. Martedì si è svolto il processo dinanzi al giudice per le indagini preliminari del tribunale apuano che, nel convalidare l’arresto e confermare l’impianto accusatorio del pubblico ministero, ha disposto l’uomo agli arresti domiciliari, con applicazione del braccialetto ellettronico, nei confronti dell’uomo.

L’attività di indagine conclusa dai militari del Norm della compagnia carabinieri rappresenta una risposta immediata ed efficace ad una situazione fortemente preoccupante e dai risvolti, a volte, imprevedibili, che vede coinvolte persone considerate nelle cosiddette “fasce deboli” che loro malgrado subiscono azioni di raggiro con notevoli danni economici considerato che spesso i malviventi riescono a sottrargli tutto quello che hanno in casa, denaro e a volte gioielli. L’Arma, che da sempre è vicina ai cittadini, invita a porre la massima attenzione e a non accettare richieste di tal genere poiché la legge non prevede che le forze di polizia possano chiedere denaro o altro in relazione a procedimenti penali o amministrativi in corso. in questi casi è importante segnalare sempre e subito, tramite 112, qualunque caso sospetto.

Al riguardo, il comando provinciale dei carabinieri, già da tempo sta svolgendo, tramite le sue articolazioni territoriali, una serie di servizi coordinati allo scopo di contrastare e reprimere quei reati particolarmente sentiti dalla popolazione e che quindi più di altri destano allarme sociale. Purtroppo sono tristemente noti i raggiri a mezzo telefono, che vedono i truffatori spacciarsi per avvocati o appartenenti delle forze dell’ordine, come nel caso in trattazione. Costoro, in genere, chiedono soldi per familiari rimasti coinvolti in incidenti stradali o con improvvisi problemi economici pena, ad esempio, il pignoramento della casa o l’arresto del familiare. Poi prospettano la soluzione, invitando il malcapitato anziano a preparare del denaro, o in alternativa gioielli, da consegnare ad una persona da loro incaricata.