REDAZIONE MASSA CARRARA

"Sviluppo Toscana: situazione esplosiva"

L’allarme dei sindacati per lo stabilimento ex Bic: "Contratti non rinnovati e raffica di procedimenti disciplinari: la Regione intervenga"

Sulla carta all’inizio dell’anno la Regione Toscana ha approvato un documento che autorizza e sostiene il potenziamento della società in house Sviluppo Toscana. Un piano triennale delineato su precise linee operative: razionalizzazione e vendita del patrimonio, in particolare l’ex Bic di Massa per oltre 6 milioni di euro dopo la prima asta deserta, ma soprattutto un potenziamento dell’organico che sarà funzionale alla stessa società per supportare la Regione e gli enti pubblici nella sfida del Piano nazionale di ripresa e resilienza, che si andrà a sovrapporre alla programmazione comunitaria dei fondi di sviluppo Por Fesr 2021-2027.

D’altronde ci saranno tante risorse da gestire e non si può certo ridurre le scelte strategiche all’ultimo momento. Questo, però, era sulla carta. All’atto pratico invece la situazione in Sviluppo Toscana sarebbe ben diversa, almeno stando a quanto sostengono i sindacati Fisac Cgil, First Cisl ed Rsa St: dipendenti a tempo indeterminato che si dimettono, oberati da carichi di lavoro eccessivi, sottoposti a stress operativo che è aumentato con lo smart working e la pandemia. E intanto i contratti a termine non vengono rinnovati, con il risultato concreto di perdere giovani già formati che farebbero molto comodo nei prossimi anni. A oggi Sviluppo Toscana ha quattro sedi operative fra Firenze, Livorno, Piombino e Massa e conta in tutto 75 dipendenti, di cui oltre una trentina proprio a Massa, nello stabilimento ex Bic in via Dorsale. Come evidenzia la segretaria First Cisl apuana, Bruna Massa, due dimissioni volontarie ci sono già state nello sede massese; per quanto riguarda i dipendenti a termine in scadenza e a rischio, sono 10 in tutto e di questi 6 ancora sono su Massa.

"In attesa della definizione dei piani industriali delle società e del rinnovo degli organi societari, l’amministratore unico Orazio Figura è da tempo scaduto e in prorogatio – scrivono i sindacati -, giungono a scadenza i contratti a termine di diversi lavoratori (alcuni già nei mesi scorsi), si aprono numerosi e incomprensibili procedimenti disciplinari, con deterioramento del clima interno tale da portare a tre uscite per dimissioni negli ultimi due anni, non si danno risposte alle legittime richieste dei lavoratori sulla attività da remoto in violazione del contratto di lavoro".

Una situazione esplosiva rispetto alla quale i sindacati vogliono risposte e per questo hanno chiesto un incontro urgente al presidente Eugenio Giani e all’assessore Leonardo Marras per "discutere delle prospettive dell’azienda e della sorte di lavoratori altamente professionalizzati che hanno svolto periodi di alcuni anni come precari e che non possono vedere interrotto il loro rapporto di lavoro in modo burocratico".