IRENE CARLOTTA CICORA
Cronaca

Tagliaferri, scultore non vedente "Il buio? Una fonte di ispirazione"

L’artista ospite domenica nel borgo di Tenerano per l’iniziativa “Arte nell’arte“ che si concluderà il 6 agosto

Tagliaferri, scultore non vedente "Il buio? Una fonte di ispirazione"

di Irene Carlotta Cicora

Il buio non gli fa paura. Anzi è il suo luogo di ispirazione. Fatto di ’stanze’ dove mette da parte parole, idee e sensazioni. Come un puzzle che lentamente prende forma. Lo scultore non vedente Felice Tagliaferri sarà domenica nel borgo di Tenerano, in Comune di Fivizzano, per un simposio en plein air. E’ l’evento che apre “Arte nell’arte“, promosso dal Circuito Culturale Tenerano per la direzione artistica di Emma Castè. Le iniziative al via domenica – taglio del nastro alle 19.30 – fino al 6 agosto.

"Le mie sculture sono realizzate con il tatto ed è proprio con questo senso, troppo spesso sottovalutato, che i visitatori saranno chiamati ad apprezzarle – spiega Tagliaferri – Con gli occhi, contrariamente a quanto si pensa, non si riesce a vedere tutto. Guardare un’opera nel suo insieme comporta il fatto di essere catturati nello sguardo da determinati dettagli che più ci interessano o vogliamo notare. Il che significa automaticamente perderne molti altri. Quelli che io penso e creo al buio".

Lei ha perso la vista a 14 anni, il ’buio’ le fa paura?

"Per la maggior parte delle persone il buio è simbolo di tristezza, malinconia e difficoltà in generale. Ma io in questo spazio conduco una vita normalissima e in più scolpisco: io con il buio e nel buio trovo l’ispirazione artistica".

Quando ha capito che sarebbe diventato scultore, nonostante il trauma giovanile?

"Fino a 30 anni ho lavorato a Bologna come centralinista in Provincia, poi ho avuto l’occasione grazie allo scultore Nicola Zamboni da poco mancato, di fare un’esperienza di vita. Cercava persone non vedenti per comprendere se e in che modo potessero approcciarsi alla scultura. Un esperimento che mi ha cambiato la vita: oggi a 54 anni posso dire di essere l’unico scultore non vedente al mondo che vive della propria arte".

Tanti i progetti che porta avanti in nome dell’arte per tutti, in più è molto legato a Carrara...

"Ho fondato la prima scuola di arti plastiche diretta da un artista non vedente, inoltre a Carrara ho ideato e realizzato i primi tre simposi per persone non vedenti sul marmo".

E’ il suo materiale preferito?

"Senza dubbio e lo dimostra la scultura “Cristo RiVelato“, rielaborazione della scultura di Giuseppe Sanmartino, che ho impiegato un paio d’anni a realizzare. Il marmo è affiancato naturalmente alla lavorazione della creta, che sempre utilizzo come modello e nei laboratori".

Oggi l’arte è accessibile?

"Siamo abituati a fare tutto con la tecnologia ma la vicinanza con l’altro è importante. Anche lungo un percorso d’arte. L’audio guida può indicarmi determinati dettagli e informazioni ma non può andare oltre rispetto alla sensibilità dell’altro. Avere una persona che prende per braccio il disabile, a prescindere da quale sia la sua disabilità, sarebbe molto diverso".

Che messaggio le piacerebbe mandare tramite il simposio?

"Vorrei far capire che la vista è importante ma lo è pure il tatto. Anche perché lo abbiamo su tutto il corpo. Tante volte troviamo le scritte ’non toccare’ nei musei. E del tatto ci si priva".

Tagliaferri ha realizzato anche la “Pietà Ribaltata“ ispirata alla Pietà di Michelangelo e la “Sacra Famiglia con bambino fragile“ dove il bambino fragile è affetto da sindrome di Down. A dialogare con il mondo di luce di Felice Tagliaferri ogni sera saranno scrittori, studiosi e artisti nella piazzetta del paese. Focus su barriere mentali e fisiche, accessibilità dell’arte e della cultura e dei progetti di inclusività di Tenerano. Appuntamenti al via lunedì alle 21 col rendez-vous degli artisti del Simposio Lunense per “Tenerano incontra Fivizzano artisti a confronto”. Tra gli ospiti degli incontri l’atleta paralimpico, Nicolò Codega e l’editore Nicola Marchetti (2 agosto), lo storico medievalista Mario Nobili (3 agosto) e gli artisti Pierangelo Massolo (1 agosto) e Nadia Nespoli (6 agosto) che esporranno con Andrea Polenta. Spazio al teatro inclusivo con la compagnia di danza integrata OLTR3, “Sogno di una notte di mezza estate” (6 agosto).