MARIA NUDI
Cronaca

Tariffe degli stabilimenti balneari bocciate: "Servizi non all'altezza"

Il caro-tintarella visto dai massesi

Foto: Zoonar GmbH / Alamy

Massa, 21 giugno 2017 - Tintarella bollente: non solo per le temperature elevate, caldo e afa africana, ma bollente soprattutto per i prezzi degli stabilimenti balneari. I cittadini lamentano per i prezzi molto alti e servizi non all’altezza del “caro ombrellone”. Ecco l’opinione dei massesi che in coro bocciano le tariffe dell’estate 2017. Prezzi che, in base alle zone, sfiorano anche i duemila euro a stagione per un ombrellone e una cabina.

«Perché devo pagare una cosa che appartiene ai cittadini e quindi anche a me? La spiaggia dovrebbe essere gratuita, si dovrebbe andare a prendere il sole gratis. Si dovrebbero pagare i servizi. Invece le tariffe sono molto care e per di più ci sono l’erosione e le alghe», così commenta l’avvocato Luigi Maneschi che ha scelto per andare al mare uno stabilimento a Poveromo.

«Spiaggia libera tutta la vita. Ci si diverte, si sta bene, e la domenica c’è anche la musica» è una voce fuori dal coro quella di Ramona, volto accogliente del bar Arpagaus. E Flavia, sua collega, altro volto storico del locale di via Dante aggiunge: «E’ il primo anno che ho scelto di andare al mare in uno stabilimento del Cinquale. Secondo me le tariffe sono care». Perché «la spiaggia – spiega Flavia – è corta. Gli ombrelloni sono troppo vicini l’uno con l’altro ed inoltre i prezzi del bar sono salati. Un’insalata costa anche 10 euro». Ha le idee chiare Flavia anche per il lavoro che svolge nel locale caro ai massesi di via Dante.

Alla voce di Flavia si aggiunge quella di Marco Colle, un cliente del bar, che afferma: «I prezzi degli stabilimenti balneari sono cari, molto cari: andrebbero “calmierati”». Dichiarazioni, quindi, all’unisono alle quali fanno eco due giovanissime Nicole C. e Irene C., : «Andiamo al mare in uno stabilimento della zona e i prezzi sono alti, i servizi non sono all’altezza ed inoltre spesso l’acqua e sporca». Insomma ombrellone bollente sul litorale massese. Emiliano Guarino conferma l’opinione comune e dice: «Prezzi alti, servizi non all’altezza e anche maleducazione». E i cittadini invocano a livelli e con competenze diverse l’intervento del Comune.