REDAZIONE MASSA CARRARA

Teatro L’Amleto irriverente di Filippo Timi

Domani e venerdì al Guglielmi uno degli spettacoli più interessanti della stagione. La tragedia si trasforma in commedia surreale

Domani e venerdì al Guglielmi uno degli spettacoli più interessanti della stagione. La tragedia si trasforma in commedia surreale

Domani e venerdì al Guglielmi uno degli spettacoli più interessanti della stagione. La tragedia si trasforma in commedia surreale

Arriva al Teatro Guglielmi uno degli spettacoli più interessanti della stagione teatrale, ’Amleto 2’, un Amleto al quadrato, di Filippo Timi. L’appuntamento è per domani sera e venerdì (ore 21). Insieme a Timi sul palco ci sono Elena Lietti, Lucia Mascino, Marina Rocco e Gabriele Brunelli. La produzione è Teatro Franco Parenti-Fondazione Teatro della Toscana. La fotografia è di Laila Pozzo. Filippo Timi, 50 anni, volto noto anche al grande pubblico, vanta una lunga carriera come attore, regista e autore: dal teatro, al cinema, alla televisione con spettacoli e fiction. Il suo ’Amleto 2’ è uno show indimenticabile.

Il pubblico massese assisterà a uno spettacolo divertente, ironico, irriverente, tra il sacro (shakespeariano) e il profano (pop italiano), un delirio decadente e grottesco, con un testo dissacrante e un cast di attori affiatati e di talento per dare vita a questa nuova edizione dello spettacolo cult dell’artista umbro. Quello di Timi è un Amleto che disorienta e confonde. Di fronte alla tragedia ci sono due possibilità: si può soccombere agli eventi, recitando il ruolo che ci viene imposto o ci si può ribellare, si può reagire, perdendo ogni freno inibitorio o remora sociale, urlando in faccia la propria verità. Timi ha scelto la ribellione, trasformando la tragedia in una commedia a tratti surreale, che riflette con ironia e leggerezza sulle logiche del potere. La sua follia è la chiave per la verità: il folle ha uno sguardo che, esulando dalla realtà, può scorgere la vera natura delle cose, penetrandola.

Un’ironia corrosiva attraversa lo spettacolo e distrugge progressivamente la trama, interroga, scompone e ricostruisce, privando i personaggi del loro contesto, e scatena una follia selvaggia, ma sana, un’energia vitale, vorace, contraddittoria, unica possibilità per scardinare la mediocrità del mondo. Uno spettacolo coraggioso, animato da un autentico desiderio di indagare l’universo shakespeariano e di esplorare le molteplici possibilità del linguaggio teatrale e scoprirne di nuove: un teatro sperimentale e di qualità, con un cast di prim’ordine, da Marina Rocco, convincente ed esilarante nei panni di Marilyn Monroe, ad Elena Lietti nel ruolo dell’intensa Ofelia per arrivare all’incisiva Lucia Mascino, irresistibile nei panni dell’attrice e della Regina. E cìè pure un bravo Gabriele Brunelli che, fra gli altri, interpreta Laerte, una guardia e il paggio.

Una macchina scenica ben collaudata che alterna un ritmo sincopato di movimenti e voce: la performance di Timi e del suo cast esalta le loro doti espressive, fisiche e vocali. La componente musicale segue il ritmo concitato, frammentato e schizofrenico dello spettacolo, alternando canzoni leggere degli anni Ottanta alla solennità di brani di musica classica.

’Amleto 2’ è attraversato da un profondo amore per il teatro, nonostante la furia distruttiva che lo caratterizza, e si sviluppa su più registri paralleli che spaziano da un immaginario marcatamente pop a elementi profondamente kitsch, da citazioni cinematografiche e televisive fino ad arrivare al teatro d’autore. Ma Amleto è anche un pretesto, una strategia drammaturgica, per parlar d’altro, Filippo Timi più che Amleto porta in scena se stesso, i suoi pensieri, il suo orientamento sessuale, le sue parole: si mette a nudo, improvvisa, gioca con la sua dichiarata bisessualità e balbuzie, ammicca al pubblico e si diverte. Imperdibile.

Luca Cecconi