REDAZIONE MASSA CARRARA

Tensione tra Asl e anestesisti: rischio sciopero per il servizio notturno in Ostetricia al Noa

La Cgil minaccia sciopero contro la riduzione del personale notturno in Ostetricia al Noa, preoccupazioni per la qualità delle cure.

Anestesisti sul piede di guerra: "L’Asl ripensi bene al taglio in atto"

Non si placa la polemica sul taglio di un anestesista notturno in Ostetricia

Si preannunciano giornate infuocate tra Asl e la squadra di anestesisti. La scelta portata avanti dall’azienda sanitaria, ovvero ‘depotenziare’ di fatto il servizio durante le ore notturne ad Ostetricia al Noa, con un passaggio da 3 a 2 professionisti, non è stata digerita dai diretti interessati e, in attesa che la decisione diventi effettiva da lunedì, la Cgil mantiene lo stato di agitazione, ‘minacciando’ azioni più concrete, come un presidio, poi uno sciopero se l’Asl non bloccherà l’iter. Ieri il sindacato si è riunito con i professionisti. La preoccupazione è molta: "Auspico che l’azienda – ha detto il segretario provinciale Nicola Del Vecchio – possa ancora ripensare alla volontà di procedere in maniera uninatere al cambio di servizio e ascolti anche quanto richiesto dai sindaci dei Comuni di costa che ringrazio, ovvero aspettare a mettere in campo un modello organizzativo differente per avviare un confronto che possa portare a prendere in considerazione alcune modalità organizzative che sono avanzate anche dagli stessi medici. Noi pensiamo sia un modello che va ad abbassare il livello qualitativo che si era ottenuto nel corso degli anni. Ci sarà un aggravio dei carichi di lavoro, con medici che sono già oggi in una situazione di carenza, in un numero inferiore a quelli che dovrebbero essere".

A seguire la riunione anche Valerio Musetti di Cgil Fp: "Si va a modificare un’organizzazione del lavoro con un maggior volume di attività e preoccupazione e un rischio della salute dei cittadini. Si deve sopperire al terzo mancante. Stiamo valutando le azioni da mettere in atto, magari un presidio, poi se non avremo le risposte che ci aspettiamo siamo disponibili anche allo sciopero. Lo stato di agitazione resta in piedi".

Oltre ai sindacati, continuano ad arrivare le richieste dei diretti interessati ad Asl di rivedere la decisione. Oggi parla Franca Leonardi, ex direttore dell’unità operativa di Anestesia e Rianimazione: "Con molta leggerezza ritengo che venga soppressa dall’attuale dirigenza. Tale posizione non è legata al fatto che siccome durante la mia dirigenza è stata organizzata io ne sono “innamorata”, ma perché rispondeva e risponde tuttora ad una esigenza anestesiologica, come esiste per esempio una Anestesia dedicata alla Cardiochirurgia, e nessuno se ne meraviglia né tanto meno pensa in periodo di scarse risorse, di abolirne la specificità. Io non ho dubbi che tutto il servizio di Anestesia del Noa sia in grado di assicurare le emergenze in qualunque settore si verifichino, e che la sicurezza delle cure venga assicurata in ogni prestazione erogata: se questo non fosse bisognerebbe drasticamente chiudere quella struttura. Ritengo però che, al di là delle capacità professionali dei singoli anestesisti, senza ombra di essere smentita da chicchessia, che coloro che hanno preso la decisione di soppressione del punto guardia dedicato all’Ostetricia, hanno di fatto con un colpo di spugna fortemente diminuita la qualità delle cure erogate in Ostetricia alle donne".

"Mi ripeto: la sfida che l’anestesista affronta in Ostetricia è unica in ambito anestesiologico: addormentare la madre, proteggendola dall’insulto chirurgico, ma permettere che alla nascita il neonato sia sveglio, nel momento che l’ostetrico recide il cordone ombelicale. Da ultimo una semplice osservazione: ma fra una chiamata per una emergenza in Pronto Soccorso e una Parto Analgesia cosa si pensa che l’Anestesista di guardia scelga di fare? Non credo ci siano dubbi su cosa scegliere. Abolire un team specialistico come quello che attualmente opera al Noa è un atto che va seriamente soppesato, specialmente a fronte di una struttura di 2000 parti l’anno. Ma non c’è peggior sordo di chi non vuol capire.