di Claudio Laudanna
"Lavoriamo assieme per il bene della Fondazione". A palazzo Binelli il giorno dopo il terremoto che ha ribaltato gli equilibri interni al consiglio d’amministrazione si cerca di far buon viso a cattivo gioco, ma è indubbio che le cose siano destinate a cambiare all’interno dell’istituto di via Verdi. Con l’elezione dell’avvocato Daniele Patriarchi, della commercialista Fabiana Ceccarelli indicate dall’amministrazione comunale e dell’ex assessore in quota Pd Roberto Dell’Amico, ora il cda è a trazione 5 Stelle e per il presidente Enrico Isoppi e il suo vice Sergio Chericoni il futuro potrebbe riservare mesi di una convivenza difficile. Per questo motivo le dimissioni dei vertici della Fondazione CrC rimangono uno scenario magari non imminente, ma comunque sullo sfondo. "L’elezione di questo cda era nell’aria da tempo, da parte nostra abbiamo provato a integrare questa proposta, ma non ci siamo riusciti e ne prendiamo atto. Per il momento andiamo avanti e aspettiamo di vedere come si potrà lavorare – spiega Isoppi -. L’importante sarà riuscire a proseguire con i nostri progetti e ora aspettiamo di verificare se ci saranno i presupposti per farlo. Personalmente non ho mai considerato la Fondazione un campo di battaglia politica quanto piuttosto un posto dove si lavora nell’interesse di tutto il territorio. Proprio per questi motivi non ho nessuna preclusione concettuale rispetto al nuovo cda, aspettiamo di vedere come si comporterà sulle questioni operative".
A fare da contraltare alla delusione dei vertici della Fondazione c’è sicuramente la soddisfazione dell’amministrazione 5 Stelle e in particolare del vicesindaco e assessore al Bilancio Matteo Martinelli. Al momento della nomina di Enrico Isoppi alla guida di palazzo Binelli proprio l’amministrazione grillina, d’altronde, fu additata come la grande sconfitta, ora quanto meno si è presa una bella rivincita. "Siamo contenti anzitutto perché sono state accolte le nostre proposte e perché si tratta di valide professioniste – dice Martinelli -. Mi auguro che questo cambio nel cda possa essere una spinta per una gestione più condivisa rispetto a quanto è stato fatto finora di quello che è un patrimonio della città". Per quanto riguarda poi la coabitazione tra i consiglieri e la presidenza Martinelli sembrerebbe tendere un ramoscello d’ulivo. "Per definizione un consiglio d’amministrazione deve lavorare collegialmente – sottolinea il vicesindaco -. Semmai è singolare che finora non ci siano state condivisioni, questa dovrebbe essere la normalità".