ILARIA VALLERINI
Cronaca

"Territorio da proteggere". I giovani costruttori Ance scommettono sull’IA

"L’intelligenza artificiale può servirci per il monitoraggio del rischio". La presidente toscana Frangerini: "Intervenire con opere di difesa fluviale".

Al convegno di Carrara ci saranno anche loro, i giovani costruttori di Ance Toscana. Sul territorio regionale da neanche un anno sono circa 35, dai 18 ai 39 anni, e la loro cifra è un linguaggio nuovo, capace di comunicare con le nuove generazioni, una sensibilità spiccata sulle tematiche ambientali e una conoscenza della nuove tecnologie applicabili alla filiera delle costruzioni in relazione al contenimento dei rischi idrogeologici sul nostro territorio. Ed è proprio nella città del Marmo che porteranno il loro contributo in occasione del primo convegno regionale che si svolgerà questo pomeriggio alle 14 alla Camera di Commercio. "Il futuro è nelle nostre mani. Azioni e strategie per la tutela del territorio", organizzato da Ance Toscana Giovani, Ance Toscana e Ance Toscana Costa, "sarà un incontro con esperti del settore per approfondire lo stato di salute del territorio, sviscerare i dati attuali e confrontarsi sulle azioni che potrebbero essere intraprese per mitigare il rischio idrogeologico, l’operatività nei cantieri e le emergenze", spiega la presidente di Ance Giovani Toscana, Chiara Frangerini.

Dalle alluvioni dell’Emilia Romagna alla Toscana, ma non solo. Quali sono gli interventi necessari a prevenire e contenere questi fenomeni sempre più frequenti? "C’è sicuramente una parte idraulica su cui intervenire con opere di difesa fluviale (argini, briglie, alveo regolato) e di ottimizzazione del flusso per prevenire le esondazioni in caso di intensi rovesci. Interventi di protezione dalle frane (muri di contenimento, reti paramassi o massi di contenimento). Il rimboschimento e la vegetazione di rinforzamento che permettono naturalmente di mantenere più saldo il terreno, ma anche azioni di agricoltura conservativa. Inoltre, la qualità stessa degli edifici – la Toscana è la seconda regione italiana, dopo il Piemonte, con la più alta percentuale di edifici storici sugli edifici residenziali totali e molti sono anche quelli vetusti (dati Cresme 2022) –, è una delle problematiche che sarà affrontata. Mentre la variazione di incremento del consumo del suolo tra 2022 e 2021 ha registrato una riduzione del 49,97%, un dato positivo che ci fa ben sperare nel proseguimento di un trend di recupero degli edifici già esistenti".

In che modo viene integrata l’intelligenza artificiale alle costruzioni in relazione al dissesto idrogeologico? "Si stanno sviluppando sistemi di monitoraggio del rischio come droni e telecamere con sensori. I sistemi informativi geografici (Gis), per esempio, sono in grado di associare dei dati alla loro posizione geografica sulla superficie terrestre e di elaborarli per estrarne informazioni".

Qual è l’obiettivo del convegno? "E’ attraverso il confronto e il lavoro congiunto tra imprese, professionisti del settore, pubbliche amministrazioni e istituzioni, che possiamo affrontare le sfide più complesse, come la messa in sicurezza dei territori dal rischio idrogeologico valorizzando ogni singola realtà e intercettando i finanziamenti. Finanziamenti necessari, ma che dovrebbero essere accompagnati da assicurazioni ad hoc stipulate dalle stesse imprese, anche edili, per mettersi al riparo da eventuali danni in caso di eventi climatici avversi".

Ilaria Vallerini