Ilaria Vallerini
Cronaca

Test invalsi: male alle medie, liceali in ripresa

I dati provinciali sulle prove di italiano e matematica. Il provveditore Castagna: "Nella media nazionale, ma c’è margine di miglioramento"

Studenti in classe

Studenti in classe

Nel quadro nazionale dei test invalsi 2023-2024, Massa Carrara si posiziona tra le province italiane che, in italiano e in matematica, stanno colmando il solco scavato dal Covid. I dati – riportati dal Sole 24 Ore – ci restituiscono l’istantanea di una provincia in cui alle prove invalsi in terza media non raggiunge il livello base in italiano il 40% degli studenti e in matematica il 43%, ricalcando la media nazionale e avvicinandosi alla media delle province settentrionali. Si posiziona, poi, a metà strada tra le province lombarde di Sondrio (in terza media) e Lecco (in quinta superiore) con il minor numero di studenti con competenze inadeguate: rispettivamente il 28,3% e 22,2% in italiano e il 24,4% e 20% in matematica. Dal lato opposto c’è, tra le altre, Crotone con il 58% dei ragazzi di terza media e il 63% dei maturandi senza le competenze minime in italiano e dove il 71,9% dei partecipanti di terza media alle prove Invalsi non raggiunge il livello base in matematica.

Tornando alla provincia di Massa Carrara, in media negli ultimi tre anni peggiorano soprattutto le competenze in italiano alla fine del primo ciclo (+5,5% degli studenti con competenze inadeguate) e in matematica (+3,5).

Si rileva, invece, un generale recupero in italiano tra i maturandi e anche in matematica. In entrambe le discipline gli studenti con competenze inadeguate diminuiscono nel passaggio tra i due cicli scolastici e chiudono in positivo.

"Sono risultati indubbiamente migliorabili – commenta il provveditore di Massa Carrara, Marta Castagna –, ma rispecchiano l’andamento nazionale e regionale. Inoltre, emerge un miglioramento dalla terza media alla quinta superiore: spesso si intercetta una prestazione positiva laddove si è intervenuti con misure ad hoc volte al recupero delle competenze di base spendibili, una volta terminato il ciclo scolastico, nel mondo del lavoro. Negli ultimi anni, il Governo è intervenuto con investimenti volti a ridurre il divario scolastico attraverso attività di orientamento, mentoring, recupero delle competenze di base". Si può fare di più? "Ad influire sull’andamento degli studenti potrebbe essere anche l’indice socio-economico delle famiglie, dunque, si potrebbe intervenire aumentando la consapevolezza sui rischi della dispersione scolastica. Intanto – aggiunge – siamo al lavoro per ridurre il divario di genere e promuovere le discipline Stem anche tra le giovanissime. Stiamo lavorando, inoltre, sulla formazione degli insegnanti, non solo quella iniziale di immissione in ruolo, ma anche sul ’Life long learning program’, oltre che sul fronte delle stabilizzazioni per garantire continuità nell’insegnamento".