
Il primo dicembre del 2014: quel giorno il sorriso di Alessia Romei si è spento per sempre, un dolore infinito per la madre
Massa (Massa Carrara), 11 novembre 2023 – Era il primo dicembre del 2014: quel giorno il sorriso di Alessia Romei si è spento per sempre, lasciando un vuoto incolmabile nel cuore e negli occhi della mamma Enrica Conti, strappata alla vita e agli affetti troppo presto, a soli 36 anni, da una malattia feroce e aggressiva contro cui ha lottato fino all’ultimo. Avvocato e professionista in carriera che ha lasciato uno splendido ricordo di sé fra parenti e amici. Alessia è il mondo intero per la mamma Enrica.
E’ un legame che supera l’assenza, si rinsalda in una corrispondenza d’amorosi sensi che la madre è riuscita a costruire con pazienza e tenacia anno dopo anno lì vicino alla tomba di Alessia, al cimitero di Mirteto. Un piccolo angolo di quiete e serenità, strappato all’incuria e al freddo delle lapidi di marmo, dove la mamma Enrica trascorre qualche ora al giorno stretta al ricordo della figlia. Era un angolo speciale dove tutti coloro che le hanno voluto bene, come il compagno con cui ha condiviso 18 anni di vita, portavano un fiore o un pensiero. Vasi di rose e grandi Cycas, orchidee e fiori profumati di tanti colori abbellivano questo piccolo spazio recuperato al cimitero. E in quel giardino una piccola sedia, leggera, accoglieva i pensieri e i ricordi della mamma Enrica due volte al giorno, un’ora la mattina e un’ora il pomeriggio.
Ma di punto in bianco quell’angolo di paradiso è stato portato via, senza tante spiegazioni, lasciando solo la bianca lapide del loculo per ricordare Alessia: un gesto che ha strappato il cuore della mamma Enrica. "Avevo trovato un angolo dove costruire un bel giardino e di punto in bianco hanno buttato via tutto – racconta – le piante di Cycas, il limone, i vasi con le rose. Tutto quanto. Lo hanno fatto subito dopo il giorno dei morti. Ho già fatto le rimostranze al Comune e un paio di giorni fa ho riportato dei fiori freschi e anche quelli sono stati buttati via".
Non è chiaro chi abbia portato via vasi e fiori, ma poco conta. Quel piccolo tempio ora non c’è più: "Hanno portato via fiori e vasi, una cosa che avevo costruito nel tempo, in 7 anni da quando mia figlia è qua, da sola – dice ancora – perché non mi era stato permesso di avere una cappella con due soli posti per me e mia figlia quando ce ne sono tantissime vuote. Avrebbero dovuto premiarmi piuttosto per come era tenuto quell’angolo. Fra poco è anche l’anniversario della sua morte e in tanti verranno a lasciare un fiore per lei, un ricorso. Non ho nessuno al mondo, avevo solo quella figlia. Chiedo di lasciarmi tranquilla, di lasciare quel piccolo giardino".