REDAZIONE MASSA CARRARA

Traffico di essere umani Arrestati due scafisti Si erano nascosti tra i migranti soccorsi

Fondamentali i racconti dei 53 stranieri agli agenti della questura. La coppia di sudanesi è in carcere in attesa della convalida del fermo.

Traffico di essere umani Arrestati due scafisti Si erano nascosti tra i migranti soccorsi

di Alfredo Marchetti

Tra la disperazione dei 55 migranti si nascondevano due trafficanti di esseri umani. Colpo grosso da parte degli agenti di polizia, che dopo una lunga giornata di interrogatori alla Imm sono riusciti a scovare tra i bambini e le donne due 25enni di nazionalità sudanese, accusati di far parte di una organizzazione criminale dedita all’immigrazione clandestina. Gli agenti hanno fermato i due che sono stati immediatamente portati in carcere a Massa. In queste ore si terrà la convalida del fermo.

Su di loro pesano gravi accuse formulate dal procuratore di Massa Piero Capizzoto, come se non bastasse il trattamento che hanno patito i 53 migranti arrivati al porto di Marina dopo una odissea iniziata sabato e conclusasi mercoledì mattina alla vista delle Alpi Apuane.

A far sospettare gli agenti della questura alcuni racconti dei migranti durante le operazioni di sbarco prima, di accoglienza nella struttura appositamente organizzata a Carrarafiere. Il cerchio degli investigatori si è velocemente ristretto sui due, che fin dall’inizio avevano destato maggiore sospetto, rimanendo in disparte rispetto a tutti i migranti. I due sono stati interrogati per tutto il pomeriggio e poi è scattato il fermo.

Durante il controllo sulla Life Support di Emergency, l’imbarcazione che ha prestato soccorso ai migranti partiti da Zwara in Libia a bordo di una barca di 8 metri, gli investigatori hanno ritrovato anche un geo localizzazione satellitare, apparecchio verosimilmente utilizzato dai due sudanesi che si sono poi mimetizzati con i migranti a bordo, nella speranza di non essere riconosciuti e poi arrestati. Uno avrebbe fatto da traghettatore dell’imbarcazione di fortuna, un gommone con una tanica di benzina, l’altro lo avrebbe aiutato nelle operazioni di nagigazione.

Si tratta del secondo sbarco di migranti nel porto di Marina di Carrara dopo quello avvenuto lo scorso 30 gennaio con l’Ocean Viking. Toccanti le storie degli altri migranti soccorsi mercoledì mattina: dalla sposa bambina alla donna lasciata con un braccio rotto senza cure in un campo di detenzione, fino alle innumerevoli violenze sessuali patite dalle straniere subite prima di poter salire su quell’imbarcazione in cerca di un mondo migliore.