NATALINO BENACCI
Cronaca

Tragedia dell’Arandora Star. Proposta di legge per ricordare i 17 pontremolesi morti annegati

L’iniziativa è stata promossa da Forza Italia per istituire una Giornata nazionale. La nave, silurata nel 1940, trasportava centinaia di italiani. Occasione di riflessione.

Una proposta di legge intende ricordare con una giornata nazionale l’affondamento dell’Arandora Star, nave che nel 1940 trasportava centinaia di italiani espulsi dal Regno Unito verso il Canada, affondata dai tedeschi. Morirono per annegamento 865 persone, tra cui 446 italiani, molti dall’Appennino tosco-emiliano e residenti nel Regno Unito, dichiarati ’indesiderati’ o ’pericolosi’ dopo l’entrata in guerra dell’Italia, sulla base della Defence Regulation 18B. Fra questi ben 17 erano pontremolesi. E’ la più grave strage, per numero di vittime, nella storia dell’emigrazione italiana. La memoria di questa tragica vicenda è stata a lungo trascurata ed è rimasta patrimonio di comunità locali. Negli ultimi anni, è stata sottratta all’oblio soprattutto grazie al tenace lavoro di ricostruzione storica del Comitato Pro vittime Arandora Star, con sede a Bardi, in provincia di Parma, il centro che registrò il più alto numero di vittime.

"Auspico rapida approvazione della proposta di legge in esame che raccoglie consenso trasversale - dice l’onorevole vicecapogruppo di Forza Italia alla Camera dei deputati Deborah Bergamini, tra i relatori - Atto di riconoscimento doveroso per le vittime di questa tragedia, i familiari, le comunità locali e nazionale". Già nel 2020, nell’80° anniversario di questo evento, il Presidente Mattarella, ha commemorato con messaggio ufficiale quanti perirono nell’affondamento dell’Arandora Star, definendoli vittime innocenti ed esprimendo vicinanza e solidarietà ai discendenti. Cinque siluri lanciati dal sottomarino tedesco U-Boot 47 comandato da Günther Prien squarciarono in mezzo all’Atlantico la fiancata del bastimento, varato nel 1929 e dal 1940 adibito al trasporto dei prigionieri di guerra. Erano le 7 del mattino del 2 luglio 1940 e l’Arandora Star, partita da Liverpool, colò a picco. Erano passate quasi tre settimane dalla dichiarazione di guerra dell’Italia a Francia e Inghilterra del 10 giugno. La responsabilità fu degli inglesi, che non avevano segnalato la neutralità della nave che era stata sovraccaricata senza rispettare il rapporto massimo di passeggeri per lance di salvataggio. Il comandante del sottomarino tedesco sicuramente non sapeva che a bordo c’erano anche deportati suoi connazionali per questo fu dato l’ordine di silurare il bastimento. Il 70% dei candidati all’internamento era gente che lavorava e non si occupava di politica. Già nel 2010 l’Istituto Storico della Resistenza Apuana e l’amministrazione comunale di Pontremoli avevano ricordato con una lapide i 17 pontremolesi che persero la vita nell’affondamento: Emilio Angella, Anselmo Beschizza, Raffaele Beschizza, Lorenzo Bucchioni, Giovanni Castellotti, Giacobbe Pietro Cattini, Pietro Cattini, Domenico Chiodi, Pietro Iardella, Lorenzo Musetti, Pietro Musetti, Pietro Orsi, Guglielmo Rosi , Luigi Rosi, AntonioVicari, Giulio Vicari, Guido Zani. Le comunità di Bratto e Braia da cui provenivano molti di questi ci avevano già pensato nel 1975. La proposta di legge, se approvata, mira non solo a commemorare le vittime ma anche a stimolare una riflessione più ampia sull’emigrazione italiana e le devastazioni causate dalla guerra.

Natalino Benacci