Trasporti eccezionali nelle strade della zona industriale apuana ne passano spesso, da anni. Ma non tutto filava sempre liscio in passato. Pali divelti e piante ‘potate’ dai mezzi erano spesso all’ordine del giorno perché per far passare scafi di enormi dimensioni, anche oltre 40 metri di lunghezza e fino a quasi 10 di larghezza, spesso la viabilità non è all’altezza delle esigenze. Così, nella notte, c’era chi si ‘arrangiava’: un sistema a cui il Consorzio Zona industriale apuane ha deciso di dire basta, soprattutto in quelle strade che sono di sua competenza.
E per farlo l’amministratore unico, Norberto Petriccioli, ha deciso di rivolgersi a un corpo di vigilanza privata soprattutto per la zona più delicata, quella del comparto Azoto, dove un paio di curve a gomito rendono complesse le manovre e a rischio incidente, così come pure via degli Unni soprattutto per la presenza di una linea ad alta tensione che deve essere monitorata. D’altronde la zona industriale è fatta di diverse aziende con produzioni voluminose e in particolare quelle della nautica che negli ultimi anni hanno conquistato sempre più spazi grazie a un trend positivo del mercato. Ne vengono prodotti e portati fuori provincia sempre di più. Trasporti fuori sagoma che di volta in volta devono essere autorizzati come trasporti eccezionali dalla Provincia ma per il passaggio sulle strade del Consorzio Zia serve uno specifico nulla osta poi da quest’ultimo.
I problemi ci sono stati, verificati nel 2022 sul posto da un sopralluogo dei tecnici del Consorzio subito dopo il passaggio di alcuni transiti eccezionali autorizzati con la "manomissione, non autorizzata dal Consorzio, dei pali della pubblica illuminazione nel tratto lato monti del ramo ex Azoto e fino all’intersezione con via degli Unni". Una situazione da risolvere. Per evitare ulteriori danni al patrimonio pubblico, come accaduto in passato, il Consorzio Zia chiede quindi alle imprese per i trasporti fuori sagoma degli studi specifici, ingombri e passaggi in curva oltre a un servizio di scorta obbligatoria che in prima battuta paga il Consorzio stesso per poi addebitarlo a sua volta alle imprese. E se il piano di trasporto non convince, non arriva il nulla osta. Unica soluzione per evitare problemi e intoppi ma pure scontri legali lunghi e fastidiosi. A effettuare il servizio di vigilanza, per 40 volte all’anno, sarà il Corpo Vigili Giurati Spa.