"La prima a spaccare il fronte sindacale sul trasporto pubblico locale è stata la Filt Cgil". Non si fa attendere la reazione alle parole dei segretari Cgil e Filt Cgil, Nicola Del Vecchio ed Enrico Manfredi, ed è dura la replica firmata dai rappresentanti territoriali di Fit Cisl, Luca Mannini e Giovanna Ustioni, Uiltrasporti, Alberto Nardini, Faisa, Claudio Corazzini e Nicola Vitaloni, Ugl, Paolo Nari. Non ci stanno ad essere accusati di essere responsabile della spaccatura sindacale solo per aver richiesto un tavolo permanente di confronto con le istituzioni ‘senza la Cgil’. "Riteniamo più che legittima la nostra richiesta visto che, in data 22 novembre 2022, Filt Cgil ha chiesto lo stesso tavolo senza ascoltarci e coinvolgerci, oltretutto in un momento in cui non c’era nessuna spaccatura sindacale tra di noi – ricordano i rappresentanti sindacali di Cisl e Uil – . La rottura del tavolo unitario è infatti avvenuta mesi dopo, il 15 giugno 2023. Aggiungiamo che in data 5 agosto Filt Cgil è uscita sulla stampa dichiarando di avere incontrato lei stessa l’assessore ai trasporti del Comune di Massa, ma soprattutto lanciando gravissime accuse a tutte le altre organizzazioni sindacali. Proprio come ha fatto in questi giorni. Insomma Filt-Cgil viene a farci la predica quando la prima ad aver voluto fare la ‘splendida’ con l’amministrazione di Massa è stata proprio lei; senza contare che non è la prima volta che attacca sulla stampa Fit-Cisl, Uil Trasporti Faisa e Ugl in modo del tutto gratuito e senza mai essere stata cercata da parte nostra".
Poi i sindacalisti di Cisl e Uil entrano nel merito delle divergenze, espresse anche a livello regionale. "Sono dovute al modo di fare proselitismo sindacale da parte dei loro delegati aziendali di Autolinee Toscane di Massa Carrara – rimarcano –. Un proselitismo che non corrispondente alla realtà dei fatti, con una visione ed esposizione distorta di questi ultimi che negli ultimi anni ha prodotto solo una forte spaccatura tra le varie realtà lavorative. Realtà lavorative che, a causa dei vari avvicendamenti di proprietà aziendale, sono costrette a convivere con ben tre diversi trattamenti economici e normativi e dunque forti disparità di trattamento. Una situazione che va gestita con intelligenza, saggezza e soprattutto senso di responsabilità".
A nulla sono serviti anche l’incontro dell’11 settembre scorso a Firenze con le rispettive segreterie regionale. "A seguito di tale incontro ci siamo poi incontrati per ben altre due volte – sottolineano –. Risultato? Filt-Cgil non si è mossa di un millimetro dalle sue posizioni dimostrando, per l’ennesima volta, che per loro fare sindacato non consiste nel trovare soluzioni di compromesso tra le parti. Ma non gliene facciamo una colpa, d’altronde è la loro natura quella di non addivenire a soluzioni condivise e di cercare di imporre sempre e comunque la loro volontà che spesso è espressione politica! Peccato però che spesso la loro ostinazione altro non porta che conseguenze negative per i lavoratori!"