Le firme sono oltre trecento e la raccolta continua. Non vogliono mollare ma opporsi fino alla fine all’installazione di un’antenna del 5G nel piccolo paese di Leugio, una manciata di case sulla strada che porta a Corlaga. A Bagnone il Comitato Stop 5G sta portando avanti la battaglia contro l’impianto di cui gli abitanti non sapevano nulla finché non hanno visto l’apertura del cantiere. Come è successo a Filetto di Villafranca. E il Comitato, subito nato da alcuni cittadini, ha già consegnato trecento firme al Comune e ne sta raccogliendo altre. Tanti i motivi del no, come l’impatto negativo sulla salute, il danneggiamento ambientale e le conseguenze sul turismo, il deprezzamento degli immobili e dei terreni che la presenza dell’antenna 5G può indurre.
"Verso la fine di dicembre ci siamo accorti dei lavori – raccontano –, abbiamo scoperto che si trattava di un’antenna 5G e si è subito pensato di ostacolarla, per vari motivi. Abbiamo raccolto le firme in una petizione le abbiamo consegnate, alcuni giorni fa abbiamo incontrato il sindaco, con spirito collaborativo, gli abbiamo esposto le nostre preoccupazioni".
Altre amministrazioni si sono mosse: Aulla ha espresso parere negativo su terreni di proprietà comunale, Villafranca dopo una sospensiva si è schierata contro in attesa della nuova conferenza di servizi, a Brugnato il sindaco ha emesso un’ordinanza a tutela della salute pubblica, in materia di limiti ai campi magnetici. "Adesso aspettiamo una risposta – aggiungono i cittadini bagnonesi –, una valutazione se fosse percorribile la strada dell’ordinanza. Ci stiamo muovendo, siamo in contatto con altri comitati, anche con uno che ha vinto un ricorso al Tar, a Genova, cerchiamo dei precedenti e vorremmo promuovere incontri informativi, anche in collaborazione coi cittadini di Filetto. Tutto per arrestare il progetto".
M.L.