Troppi nodi da sciogliere. Bonifiche, sanità e leggi del marmo. Cisl attacca sui progetti

Andrea Figaia: "Con gli industriali l’atteggiamento è non ostile . Ritardi nei servizi sanitari e nel risanamento del comprensorio" .

Troppi nodi da sciogliere. Bonifiche, sanità e leggi del marmo. Cisl attacca sui progetti

Andrea Figaia: "Con gli industriali l’atteggiamento è non ostile . Ritardi nei servizi sanitari e nel risanamento del comprensorio" .

CARRARA

Ritardi nel trasferimento delle cure intermedie a Fossone, le bonifiche mai partite, i ricorsi, il marmo e la futura filiera corta. Argomenti cari al segretario generale della Cisl Toscana nord, Andrea Figaia (nella foto), un sindacato che raccoglie 55mila iscritti nell’area vasta di Massa Carrara Lucca e Pistoia. "Per il Monoblocco i tempi non sono stati rispettati e la cabina di regia ha ormai esaurito i suoi compiti originari – scrive Figaia –. Al rientro dalle ferie avremo le cure intermedie a Fossone che ospiterà i 20 posti destinati a Carrara. A Carrara poi le cure rimangono pubbliche, ecco il motivo per cui siamo rimasti nella cabina e verifichiamo passo passo cosa accade. La sindaca ha i suoi compiti, la Asl i suoi e noi sindacato confederale, solo la verifica. Il resto sono chiacchiere da bar".

Quindi Figaia si chiede se le bonifiche in area industriale saranno fatte. "Carrara ha pagato paga e pagherà un prezzo inaudito per avere ospitato almeno tre fabbriche terribili: la Rumianca, la Ferroleghe e la Cockeria – prosegue il sindacalista –. Tumori che hanno attraversato ed attraversano intere generazioni sia di lavoratori che di cittadini, terreno e falda inquinati, bonifiche ‘farlocche’ solo sulla carta che adesso dopo decenni, la magistratura sta riportando al pulito. La vecchia Rumianca invece è in fase di bonifica del terreno e da molto tempo anche della falda, diciamo con una attività importante e meritoria. Il resto è in mano a Sogesid ed alla Regione – che paga i 12 milioni poi vedremo se e quanti saranno davvero investiti. Francamente non ho capito perché il Comune di Carrara non si sia costituito in giudizio su questa faccenda. Anche l’area di confine Cermec di proprietà carrarina e massese doveva essere bonificata per ospitare poi gli investimenti del biodiogestore. Finirà tutto in una bolla di sapone, alla faccia dell’industria pulita sul territorio". Poi Figaia passa al pianeta marmo. "Al termine o quasi di una lunga stagione di profondo riordino della normativa sul marmo che ha visto coinvolta, per debolezza locale, la Regione Toscana – aggiunge Figaia –, il punto dirimente mi pare questo: gli industriali hanno avuto un trattamento che definirei come minimo non ostile. Con regolamento comunale e Pabe hanno firmato le convenzioni inserendo, si dice, anche documenti soggettivi di singole imprese, si sono presi l’impegno di attuare l’articolo 21, e cioè costruire le opere da consegnare alla città, come restituzione sia pur parzialissima, di quanto viene escavato dalle montagne. Su ogni punto, accordo, piano o cos’altro alcuni di loro vanno immediatamente in Tribunale (ordinario o amministrativo). È certamente lecito, ma allora la domanda è: perché il Comune non ha preso le dovute precauzioni prima di consegnare ai privati l’attività estrattiva fino al 2042?". "La Cisl fa ed è solo un sindacato, noi come si vede anche da quanto detto sopra siamo fatti così – conclude il segretario generale –, si analizzano i problemi e ci formiamo un convincimento e poi se serve diamo battaglia. Parliamo con tutte le istituzioni e cerchiamo di capire cosa possiamo ottenere per i nostri rappresentati. Punto. Gli altri? Buona fortuna".