
Sulla vicenda indagano i carabinieri della Compagnia di Carrara (foto d’archivio)
Macabra scoperta nel tardo pomeriggio di ieri, quando nel territorio tra Canepari e Ponzanello in Comune di Fosdinovo è stato ritrovato lo scheletro di un uomo all’interno di un’automobile, che era precipitata in fondo a un canalone.
Insomma, una vigilia di Pasqua da dimenticare per l’escursionista che nel pomeriggio di ieri percorreva alcune strade campestri appunto nella zona fra Ponzanello e Canepari; località di crinale caratterizzate da boschi di leccio, praterie e incolti dove da un lato lo sguardo cade sulla Piana di Sarzana e l’estuario del fiume Magra che s’immette nel Mar Tirreno e dall’altro versante la vista spazia sull’interno della Lunigiana. Un’area scarsamente antropizzata, dove la presenza umana è veramente relativa e dove, l’escursionista in questione, fra forre e canali si è improvvisamente imbattuto in una vecchia auto abbandonata. Un’auto che, al proprio interno, celava resti di uno scheletro umano. Sembra soltanto della parte inferiore.
Alla vista dei poveri resti, è stato subito dato l’allarme e sul posto sono intervenuti i carabinieri della Compagnia di Carrara. Del macabro ritrovamento è stato debitamente informato, oltre all’autorità giudiziaria, anche il sindaco di Fosdinovo Antonio Moriconi, che segue da vicino la vicenda. A quanto pare sarebbe stato dato l’incarico a una ditta di pompe funebri per la rimozione dei resti, sui quali presumibilmente verrà poi effettuato il test del Dna per potere risalire a chi appartenessero.
Ad ogni modo, l’ipotesi è che possa trattarsi di Angelo Paolo Luciani, un uomo sarzanese all’epoca cinquantenne che si era volatilizzato nel nulla la sera del 3 novembre 2015 e del quale non si era mai più saputo niente. Le ricerche e relativi appelli erano sbarcati anche in televisione, sulla popolare trasmissione Chi l’ha visto?. Si presentano molti pertanto gli interrogativi a cui gli inquirenti si apprestano a dare risposta con le loro indagini ad ampio raggio, sentendo testimonianze e riesaminando soprattutto una serie di fascicoli che risalgono ad anni addietro.
Roberto Oligeri