Truffa bancaria online L’istituto deve risarcire

Estorti con un sms 1.173 euro. Per il giudice arbitrale è colpa. dell’azienda che non ha adottato. le necessarie misure di sicurezza

Truffata con un sms sulla chat della banca? L’azienda deve risarcire la cliente. Si conclude così la vicenda tra una signora massese e il suo istituto bancario. I fatti. Il 30 settembre scorso, la signora riceveva sul cellulare un sms dalla sua banca che l’avvisava di un’operazione anomala da annullare collegandosi al link contenuto nel messaggio stesso. Seguiva poi la telefonata di sedicente operatore del servizio antifrodi bancario che le chiedeva di porre in essere una serie di operazioni mediante i codici otp che giungevano sul suo cellulare. Dopo pochi minuti la signora realizzava che con la propria carta di credito (collegata all’home banking bancario) erano stati effettuati due pagamenti on line per 1.173 euro. Immediatamente sporgeva denuncia ai carabinieri e reclamo alla banca. Visto che l’istituto negava ogni rimborso, la signora si rivolgeva alla Confconsumatori di Massa Carrara. Assistita dall’avvocata Francesca Galloni, decideva di avviare procedura arbitrale dinanzi all’Abf della banca d’Italia. L’arbitro, modificando i precedenti orientamenti ha ritenuto che la banca non avesse adottato tutte le misure di sicurezza imposte dalla legge e necessarie a scongiurare l’intrusione di terzi nella chat con i clienti. Ha inoltre ritenuto che da luglio 2019 le banche hanno l’obbligo di applicare ai pagamenti un sistema di autenticazione a due fattori, e l’otp è uno solo.

Risultato: l’arbitro ha condannato la banca al rimborso dei 1.173 euro estorti per non avere adottato le misure di sicurezza necessarie. Per l’avvocata Francesca Galloni di Confconsumatori è una decisione di particolare importanza, probabilmente la prima che accoglie pienamente le ragioni del consumatore. E, visto che le truffe online sono ormai diffuse, ricorda in casi sospetti di rivolgersi allo sportello Confconsumatori.