Massa, 1° maggio 2018 - Percorsi tra cielo e terra per scoprire le zone montane di Zeri. In questo ambiente incontaminato gli appassionati del trekking a cavallo possono alternare i sentieri dei pastori alla Via Regia, una delle più antiche strade del territorio appenninico, un tempo tratturo a servizio della transumanza interregionale delle greggi e per il trasporto delle spezie. Il punto di riferimento per gli appassionati del cavallo in questo angolo di appennino è il maneggio-scuderia «Le Meraviglie« di Montefavà, sito raggiungibile dalla strada provinciale del Passo del Rastrello, un paio di km dopo la frazione di Castello. Il titolare è Manuel Conti, un giovane imprenditore che ha deciso di dedicarsi all’allevamento dei cavalli.
Nei giorni scorsi alla sede della scuderia è stata inaugurata la stagione d’apertura del maneggio che ha richiamato un centinaio di appassionati. La proposta è rivivere la montagna scoprendola nei suoi angoli più affascinanti a cavallo, un paesaggio naturale legato anche alla ruralità pastorale. Originali sono gli itinerari e escursioni proposte per affascinare anche i palati più esigenti a diventare protagonisti dell’antico crocevia montano. Numerosi i messaggi di auguri a Manuel Conti sulla sua pagina Facebook dai tanti appassionati di cavalli abituali frequentatori del suo centro ippico (tel. 345-9043160) che conta una sessantina di soggetti di razze diverse. E in questi giorni ci sono state molte nascite: puledrini che sgambettano accanto alle fattrici e tanti bambini si lustrano gli occhi davanti alle «meraviglie« di Manuel Conti.
La scuderia dispone dei servizi affittacamere e punto di ristoro. «Il territorio di Zeri è ideale per l’escursionismo a cavallo - spiega il titolare della scuderia - ci sono percorsi davvero emozionanti che offrono ristoro al corpo e alla mente». Il territorio fu scoperto per la prima volta a dorso di mulo nei primi anni Trenta da Carlo Caselli, giornalista-esploratore che fissò come in un dagherrotipo nel libro «Lunigiana ignota» usi e tradizioni secolari della comunità, allora come oggi, suddivisa in tanti piccoli paesi, isolati e fieri. Zeri infatti è un nome collettivo la cui memoria più antica è forse citata in un documento carolingio del 774 in cui il territorio viene chiamato «Cerri». Fino al XII secolo era compreso nei feudi dei Malaspina, in seguito venne incorporato nel territorio di Pontremoli di cui seguì le varie vicende. Le mete più ambite del trekking sugli zoccoli consentono di immergersi nella natura ricca di storia sulle tracce di antichi pellegrinaggi, seguendo le vie del contrabbando del sale o le mulattiere, per giungere, magari, al cinquecentesco villaggio d’alpeggio della Formentara.