REDAZIONE MASSA CARRARA

Tutti a tavola dopo la pandemia. Pranzo con i ragazzi di ’Casa Più’

Il gruppo donatori di sangue Fratres riprende la tradizione di festeggiare con i ragazzi dei Centri di socializzazione della Lunigiana, dopo quattro anni di interruzione dovuti al Covid. Un momento di convivialità e amicizia che ha coinvolto volontari e operatori, sottolineando l'importanza della socialità e dell'inclusione.

La giornata di convivialità con i ragazzi dei centri di socializzazione e quelli aderenti al progetto Casa più, insieme al gruppo Fratres di Filattiera

La giornata di convivialità con i ragazzi dei centri di socializzazione e quelli aderenti al progetto Casa più, insieme al gruppo Fratres di Filattiera

I ragazzi dei Centri di socializzazione sono ospiti speciali. E il pranzo dedicato a loro, dopo quattro anni di assenza, mancava. Il gruppo donatori di sangue Fratres di Filattiera, dopo quattro anni di sospensione, causa Covid e successiva inagibilità della propria struttura, ha ripreso una tradizione portata avanti da oltre trent’anni: la festa con i ragazzi che frequentano i Centri di socializzazione di Caprio, Quercia e Moncigoli e i ragazzi aderenti al progetto CasaPiù di Pontremoli. Un clima di convivialità e amicizia ha riempito il salone della sede del gruppo, dove gli ospiti hanno potuto consumare il pranzo offerto da volontari del gruppo Fratres. "Un ringraziamento importante - dice la presidente Ilenia Zoppi - va alle operatrici dei centri, che hanno accolto con entusiasmo il nostro invito e ai volontari del servizio trasporto. Le operatrici affermano che questi sono momenti di socialità importanti, momenti di confronto con altre persone che stimolano interesse e curiosità nei ragazzi. Era presente anche il parroco Don Mario Arenare, una figura di riferimento per la comunità di Scorcetoli e Caprio. E’ stata una sorpresa molto apprezzata dai volontari Fratres, la consegna di alcuni doni realizzati dai ragazzi dei centri, durante le ore laboratoriali. E’ bello aver potuto riprendere questa tradizione, che per i ragazzi ha sempre rappresentato un momento di festa atteso con ansia. E’ un tema complesso quello della disabilità, che necessita di strutture e di tanta competenza, ma quello che possiamo fare tutti noi come cittadini è esserci".

M.L.