ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Tutti insieme in marcia per la pace. Grido corale per dire no alla guerra

Il vescovo Mario Vaccari in prima fila con ortodossi, musulmani e metodisti a Marina di Carrara

Il vescovo Mario Vaccari e i tanti giovani presenti alla Marcia della pace organizzata dall’Azione Cattolica Diocesana

Il vescovo Mario Vaccari e i tanti giovani presenti alla Marcia della pace organizzata dall’Azione Cattolica Diocesana

Erano circa duecento domenica alla marcia interreligiosa per la Pace, quest’anno intitolata ‘Nessuno si salva da solo, restiamo uniti’. Organizzata dall’Azione Cattolica Diocesana è partita da largo Giuseppe Taliercio e si è conclusa alla Madonna dei Pescatori, alla fine della nuova passeggiata sulla diga foranea. Diverse le tappe intermedie con letture e racconti che hanno offerto spunti di riflessione. In marcia persone di ogni età, religione e razza, tutti uniti nel dire "basta guerre". Un messaggio forte e chiaro per dire che la pace deve essere un impegno collettivo. In prima fila alla marcia di Marina di Carrara la chiesa cattolica con il vescovo Fra Mario Vaccari e don Anthony, per la chiesa ortodossa padre Armnad, per quella metodista padre Massimo e per quella musulmana Sara e Javed. Presente anche la vicesindaca del Comune di Carrara Roberta Crudeli.

La cerimonia si è conclusa alla Madonna del Pescatore con un lancio di fiori, in ricordo dei tanti migranti in fuga da guerre e miseria che hanno perso la vita in mare in cerca di un futuro. "È stata un’iniziativa molto importante, molto bella e molto partecipata – commenta la vicesindaca Crudeli –. Hanno partecipato molte persone e c’erano tanti giovani. Hanno partecipato i vari rappresentanti della religione cattolica, ortodossa, protestante e musulmana. È stato un momento di confronto per dire no ad ogni forma di violenza e di guerra, un momento collettivo per far sì che la diplomazia torni una volta per tutte ad essere protagonista e cessino i conflitti in ogni parte del mondo, che ahimè sono tanti, troppi. Il messaggio partito da Marina di Carrara – conclude Roberta Crudeli –, era quello di dire no, fermatevi e sediamoci a un tavolo per ragionare. È stata significativa anche la scelta del porto di Marina di Carrara, dove noi abbiamo accolto quasi duemila migranti, di cui la stragrande maggioranza scappavano proprio dalla guerra. Un luogo significativo quello del Porto di marina di Carrara, ed è da qui che dobbiamo ripartire dal dialogo".