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La panchina rossa simbolo dei femminicidi e della lotta contro le violenze di genere
Un anno senza Giulia Cecchettin Un anno fa è successa una cosa molto triste: Giulia Cecchettin, una ragazza di 22 anni, è morta. Non la conoscevamo, ma la sua storia ci ha fatto pensare tanto. Giulia è stata uccisa l’11 novembre 2023 dal suo ex fidanzato. È una cosa davvero brutta e ingiusta, che ha fatto soffrire tanto la sua famiglia e ha colpito moltissime persone in tutta Italia.
Giulia era una ragazza come noi, con sogni e amici. Era una persona normale che voleva essere felice. La sua storia ci fa capire che è importante rispettare sempre gli altri, soprattutto quando si parla di amore e amicizia. Nessuno ha il diritto di fare del male a un’altra persona, neanche quando si è arrabbiati o tristi. Il papà di Giulia, Gino, non vuole che cose così brutte accadano ancora. Per questo ha deciso di fare qualcosa di speciale: ha creato la “Fondazione Giulia Cecchettin”. Con questa fondazione, vuole andare nelle scuole per parlare con noi bambini e ragazzi. Vuole aiutarci a capire che l’amore e l’amicizia devono essere basati sul rispetto e sulla gentilezza, mai sulla rabbia o sulla violenza. Grazie alla fondazione, possiamo imparare cose importanti: voler bene a qualcuno vuol dire trattarlo bene, ascoltarlo e rispettare i suoi sentimenti. Se qualcuno ci dice che qualcosa non va o che non è felice, dobbiamo rispettare le sue scelte, anche se non ci piacciono. La storia di Giulia ci insegna che l’amore non deve mai far paura. Se vogliamo davvero bene a qualcuno, dobbiamo essere gentili, calmi e sempre rispettosi. Questo vale anche con i nostri amici o i nostri compagni di classe. Basta poco per fare la differenza: rispettare gli altri, aiutare chi è in difficoltà e parlare con un adulto quando vediamo qualcosa che non va. Anche se Giulia non c’è più, il suo ricordo ci spinge a essere persone migliori. Possiamo costruire un mondo più bello, pieno di amore, pace e rispetto. Noi bambini possiamo iniziare con parole gentili come “grazie”, “per favore” o “scusa”. Possiamo scegliere di non litigare, di ascoltare gli altri e di aiutare chi ha bisogno. Oggi, nel 2025, c’è ancora tanto odio e poca gentilezza. Ma noi vogliamo cambiare le cose. Non vogliamo un mondo pieno di cattiveria, violenza e prepotenza. Vogliamo un mondo pieno di felicità, rispetto e amore. Amare vuol dire rispettare gli spazi degli altri, non costringerli a fare qualcosa e non usare mai la violenza. Le cose non si risolvono picchiando o urlando, ma parlando con calma e rispetto. Giulia ci ha insegnato una lezione importante: la gentilezza, il rispetto e l’amore possono vincere sull’odio. Quindi, niente più odio, rabbia o violenza! Facciamo tutti la nostra parte per costruire un mondo più gentile, giusto e pieno di pace.