Un carrello per Officina Ponte di ferro

Uno strumento molto importante per gli spostamento è stato donato dalla Fondazione Marmo

Un carrello per Officina Ponte di ferro

Uno strumento molto importante per gli spostamento è stato donato dalla Fondazione Marmo

Un carrello elevatore, indispensabile per spostare pesanti blocchi di marmo e grandi sculture. E’ lo strumento scelto dall’associazione e donato dalla Fondazione Marmo alla nuova sede dell’Officina d’Arte Ponte di Ferro, laboratorio di scultura associativo nato 19 anni fa a Carrara. La Fondazione ha accolto l’appello lanciato dai giovani artisti dell’associazione a supportare l’Officina con una donazione diretta o tramite donazione di strumenti o materiali, dando un contributo per l’acquisto di una carrello. "L’Officina è uno storico punto di riferimento per la comunità artistica di Carrara, per i giovani scultori che ancora stanno studiando, per gli artigiani affermati e anche per gli artisti che arrivano da tutto il mondo per scoprire i segreti del mestiere" afferma Bernarda Franchi, presidente della Fondazione Marmo.

"La nostra Fondazione si è posta tra gli obiettivi prioritari la promozione dello sviluppo di attività e percorsi di formazione e valorizzazione della “civiltà del marmo”, intesa sia in senso artistico sia tecnologico-produttivo, per sostenere e rilanciare il ruolo di Carrara e l’eccellenza dei suoi laboratori nella lavorazione della pietra naturale. Non potevamo quindi non sostenere l’Officina in una fase così delicata come il trasloco dalla sede storica a quella nuova. Abbiamo deciso di farlo attraverso un’erogazione istituzionale, anche in considerazione delle attività nell’ambito di Carrara Città Creativa Unesco e del ruolo dell’artista e dell’artigiano nella rigenerazione e sviluppo dei centri storici".

L’Officina costituisce uno spazio attrezzato e fornito per la lavorazione della pietra: fin dalla sua nascita nel 2005 ha avuto sede in un’ex-segheria situata sotto la ferrovia del marmo ai piedi di un ponte di fine ottocento in ferro, da cui prende il nome. È sempre stata un’associazione aperta a tutti e alla portata di tutti e nel tempo è divenuto un punto di riferimento gli artisti carraresi.

Dall’inizio di quest’anno, l’associazione è stata costretta a trovare in tempi brevi una nuova casa: per l’Officina si è mobilitata l’intera città, dai cittadini alle istituzioni e attraverso una raccolta firme e una campagna di raccolta fondi on-line, la nuova sede è stata trovata. Ora, grazie alla Fondazione Marmo, è anche attrezzata e pronta a ripartire e a rilanciare la propria attività. "Dopo un anno di peripezie siamo riusciti a trovare una nuova sede, una sfida non da poco. Impegnandoci al massimo e dando fondo a tutte le nostre energie (in modo totalmente spassionato) siamo riusciti a far rinascere l’associazione" afferma il presidente dell’Officina d’Arte Ponte di FerroDario Petrucci.

"Tra tutti gli aspetti positivi che il Ponte di Ferro rappresentava, abbiamo deciso di preservare quello che ci stava più a cuore: rimanere con un contributo associativo basso, alla portata anche di chi ha difficoltà economiche o di uno studente che ancora non lavora. Questa era il motivo per lottare. Per fare ciò ci siamo scontrati con la realtà dei fatti: che un progetto del genere non può autosostenersi. Abbiamo quindi deciso di muoverci anche per trovare fondi per la cultura e iniziare un dialogo con le istituzioni locali. La donazione di Fondazione Marmo è la concretizzazione che, dimostrando di avere un progetto solido e valido, gli aiuti arrivano".