ANDREA LUPARIA
Cronaca

"Un dolore fortissimo, mi aveva staccato il dito"

Andrea Bertelloni e suo padre Livio hanno raccontato l’atroce esperienza vissuta all’interno del Tribunale

di Andrea Luparia

"L’ho visto passare davanti. Ho avuto paura ma non si è girato. E’ andato verso mio padre che era di spalle e non lo vedeva. Gli ha messo le mani al collo. Sono intervenuto solo per aiutare papà, se volevo far male gli tiravo un pugno ma non sono un violento. Siamo caduti a terra tutti e tre. Ho visto che lo mordeva all’orecchio sinistro, ho cercato di staccare la sua testa dalla nuca di mio papà. Poi ho capito che voleva mordermi, sentivo la sua saliva ma dovevo allontanarlo da papà. Allora mi ha morso. Sempre più forte. A un certo punto ho sentito un dolore fortissimo. Quando mi hanno alzato da terra perdevo tanto sangue. Anche mio padre sanguinava. Il dito che mi aveva staccato me l’ha ridato una persona che l’aveva raccolto. Non è stato possibile attaccarlo di nuovo. Era una ferita troppo frastagliata. Da allora ho subito vari interventi. Ed è un dolore continuo, da mattina a sera. Sono menomato e la mia carriera lavorativa è finita". E’ un racconto terribile cui si stenta a credere, quello che in tanti hanno ascoltato ieri mattina in Tribunale a Massa. A parlare era Andrea Bertelloni, il giovane che il 18 novembre 2021 corse a difendere suo padre Livio dall’aggressione, in Tribunale a Massa, da parte di Cristiano Musetti, detto “dingo“. Un gesto incredibile, avvenuto sotto gli occhi sbigottiti di avvocati e magistrati. Ieri la prima udienzadavanti al giudice Valentina Prudente. Dopo la testimonianza di Andrea edel padre LIvio (il cui orecchio reca ancora tracce del morso di “dingo“), haparlato una guardia giurata, tra i primi acorrere sul posto per aiutare i feriti: "L’anziano era a terra, sanguinava dall’orecchio e dalla fronte, il giovane era in piedi e perdeva tanto sangue".