Sarà l’eredità delle ex colonie del lungomare il tema cardine del Festival dell’Architettura contemporanea dal titolo ’Architetture e immaginari in transizione’ atteso ad aprile 2025 a Marina di Massa. Una manifestazione vincitrice della terza edizione del bando promosso dalla Direzione generale creatività contemporanea del Ministero della Cultura. Il festival si confronterà con il portato di questa importante eredità attraverso un programma multidisciplinare e trasversale ricco di eventi, performance, laboratori, incontri e dibattiti ospitati all’interno della Torre Marina, ex colonia marina Fiat. Riflettori accesi sul paesaggio, costruito e naturale, del tratto costiero apuano, costellato di questo tipo di strutture progettate nella prima metà del ‘900, un tempo simbolo di vacanza e cura, ma oggi in gran parte abbandonate o oggetto di una decadenza che riguarda il territorio in senso più ampio.
’Post-Colonia’ si propone di affrontare criticamente il lascito di queste architetture e il loro impatto sul paesaggio circostante, sperimentando nuovi futuri possibili e immaginabili per il qui e ora. In un’epoca di crisi climatica e trasformazioni urbane, il festival invita a riflettere su forme di sostenibilità, rigenerazione e riuso temporaneo degli spazi, così come sul rapporto tra lavoro e tempo libero. Il progetto nasce dall’esigenza condivisa di alcuni professionisti massessi del mondo dell’arte e della cultura di dedicare un progetto al proprio territorio tra questi: la presidente di Lama Impresa Sociale e capofila del progetto, Francesca Mazzocchi, i direttori artistici Martina Angelotti ed Emanuele Guidi e molti altri tra artisti e professionisti coinvolti nel programma tra cui l’artista Aldo Giannotti, lo scrittore e autore televisivo Ivan Carozzi e l’artista e sound designer Massimo Carozzi.
La Colonia marina Edoardo Agnelli (Torre Fiat) – oggi Torre Marina gestita dalla società della cooperativa DOC scs (partner del progetto) – sarà l’emblema e il cuore pulsante delle attività del Festival. La Torre è tra le poche ex-colonie ancora attive (l’altra è il ristrutturato Istituto Alberghiero "G.Minuto") e fungerà da osservatorio privilegiato per guardare al futuro di questo territorio.
Il programma prevede workshop di immaginazione civica, installazioni artistiche, attività di studio e ricerca, passeggiate collettive e proiezioni di film e documentari e podcast dedicati. Tra i partner italiani il collettivo di architetti Orizzontale di Roma e tre partner stranieri che supportano e promuovono il festival all’estero con eventi dedicati: Civa - Centro per l’architettura contemporanea, associato a Kanal, Centre Pompidou di Bruxelles; la cooperativa Plateau Urban di Parigi e l’Università di Arti e Design di Karlsruhe. Il Festival ha già raccolto l’adesione di Autolinee Toscane che contribuirà offrendo riflessioni sul rapporto tra trasformazione urbana e trasporto pubblico e di altri attori regionali e nazionali come Radio Rai Tre Soldi, Inu – Istituto nazionale urbanistica; Associazione Lo Stato Dei Luoghi e il dipartimento Dida dell’Università di Firenze. "L’intenzione – dichiarano Mazzocchi, Angelotti e Guidi – è quella di offrire il Festival di Architettura come contesto e occasione per invitare la cittadinanza a riflettere su tematiche che coinvolgono il territorio, arrivando idealmente a pensare ad altri modelli di sviluppo più sostenibili".