di Daniele Rosi
Da Firenze qualcosa pare muoversi per i lavori alla scuola di Bergiola. Sono in programma incontri importanti per l’intera comunità bergiolese e, allargando il raggio, per tutta la città. Si tratta di vertcii fra gli amministratori della Regione e quelli del Comune per definire il progetto per la scuola elementare di Bergiola. Un tema che è uno dei tanti nodi al fazzoletto, vista l’importanza che l’intera comunità bergiolese attribuisce alla struttura, diventata ormai un simbolo di anni di storia, memoria e ricordi dei suoi abitanti. Sì perché in quelle mura, il 16 settembre 1944 morirono 72 persone trucidate dalle truppe nazifasciste. Una tragedia che colpì donne, anziani e bambini che, a distanza di ormai 80 anni, non hanno ancora un luogo in cui la loro memoria possa essere onorata come meriterebbe.
Sono stati tanti nel corso degli anni gli appelli dei bergiolesi rivolti alle istituzioni affinché qualcosa potesse essere fatto e nel più breve tempo possibile, dando così a Bergiola il suo ‘sacrario’ di memoria collettiva grazie alla ristrutturazione della vecchia scuola elementare. Tra i cittadini più attivi in questo appello vi è sicuramente Lucio Gigli, bergiolese da tempo in prima linea nel chiedere a gran voce la sistemazione della struttura.
Nelle idee che si concretizzeranno nel finanziamento per la vecchia scuola, dovrebbe essere una parte destinata alla Guardia di Finanza come museo, in ricordo del sacrificio del Maresciallo Vincenzo Giudice, ucciso insieme alla moglie e ai suoi due figli nel tentativo di salvare gli abitanti dal massacro. Prevista inoltre la creazione di una foresteria, sempre a disposizione della Finanza, più uno spazio alle attività del soccorso montano. Infine un Museo dellla memoria.
Per il progetto erano stati stanziati 500mila euro, poi raddoppiati dal governatore Eugenio Giani proprio per l’importanza storica e culturale del complesso. Il finanziamento è stato approvato in Regione con il bilancio dello scorso dicembre.