ALESSANDRA POGGI
Cronaca

Un museo a misura di tutti, percorsi e corsi agli operatori per coinvolgere il pubblico

Prosegue il progetto dedicato all’Alzheimer organizzato dal Comune per facilitare gli accessi. Dazzi: "Chi seguirà la formazione potrà rendere più inclusiva l’offerta della nostra cultura"

Tra i Musei Toscani per l’Alzheimer c’è anche quello archeologico di Monteriggioni

Tra i Musei Toscani per l’Alzheimer c’è anche quello archeologico di Monteriggioni

Carrara, 17 aprile 2025 – Prosegue il progetto ‘Musei per l’Alzheimer’ del Comune di Carrara. Un corso dedicato agli operatori museali nell’ottica di rendere fruibili le sale museali ai malati di Alzheimer, demenze e ai loro accompagnatori. E questo attraverso percorsi dedicati che possano, con particolari metodologie, coinvolgere anche il pubblico fragile. Di questi giorni l’affidamento alla dottoressa Francesca Bernardini del secondo step del progetto: cinque incontri necessari per la formazione base da svolgere alla presenza del pubblico sensibile. La dottoressa Bernardini è una professionista di comprovata esperienza nella progettazione e sviluppo di incontri dedicati a persone con Alzheimer e altre forme di demenza, e ha frequentato e superato gli esami finali dei corsi base e avanzato realizzati da Regione Toscana ‘Musei arte Alzheimer’ per la formazione di educatori museali specializzati.

Gli stessi previsti dal progetto a cui ha aderito il Comune di Carrara, e cioè un corso educational base gratuito promosso da Regione Toscana e tenuto da ‘L’immaginario Firenze’, punto di riferimento per la formazione degli operatori geriatrici e museali che lavorano con le demenze. Il progetto è mutuato in Italia direttamente dal Moma di New York dove nel 2007 il Department of Education elaborò per la prima volta Meet Me, un percorso insieme artistico e geriatrico dedicato alle persone con demenza che frequentano il museo. I musei toscani propongono da anni programmi dedicati alle persone che vivono con l’Alzheimer. Durante questo secondo step gli operatori frequenteranno il corso specialistico di formazione, che gli permetterà di acquisire tutte le conoscenze utili ad operare sul campo, avranno modo di frequentare il corso avanzato e concludere così il loro percorso specialistico. Il polo delle arti cittadine diventerà un luogo deputato alle demenze, dove i malati e i loro caregiver potranno usufruire di percorsi dedicati.

Il progetto prevede di organizzare delle visite dedicate per promuovere con maggiore incisività un cambiamento sociale e una risposta della comunità alla questione della demenza. "Aprire i musei al dialogo con le persone più fragili, e in questo caso con le persone con l’Alzheimer, è un grande passo in avanti nell’idea di museo di prossimità della nostra città – spiega l’assessore alla Cultura Gea Dazzi –. Andare oltre i luoghi convenzionali di cura significa infatti lavorare per restituire, come in questo caso, alle persone con l’Alzheimer una dimensione relazionale e rompere così quella bolla di solitudine in cui troppo spesso si chiudono. La relazione con l’arte è sempre benefica e sono certa che gli operatori museali, che avranno completato questo importante percorso di formazione, potranno, grazie alla competenza acquisita, arricchire e rendere sempre più inclusiva l’offerta dei nostri musei".

Alessandra Poggi