REDAZIONE MASSA CARRARA

Un ponte tra Italia e Albania: "Aiuto ai bimbi cardiopatici"

La dottoressa Arketa Pllumi: "Collaborazione decennale con Monasterio"

"Un’amica speciale". E’ questo, e molto altro, la dottoressa Arketa Pllumi per la Fondazione Mosterio, con la quale collabora ormai da molti anni e ha stabilito un ponte sanitario con l’Albania – suo Paese d’origine – per aiutare i bimbi cardiopatici e sostenere le loro famiglie. Si è formata all’Ospedale del cuore e fa diagnosi sui bambini cardiopatici in Albania, nell’ambulatorio di cardiopediatria di Scutari, gestito dall’Opera della Divina Provvidenza Madonnina del Grappa. Per il suo grande impegno a sostegno dei più deboli è stata anche insignita del Pegaso d’Oro, la massima onorificenza della Regione Toscana.

"Ho fatto il Master in Cardiologia pediatrica e poi svolto la formazione professionale a Massa nell’anno 2001 - 2002 – spiega la dottoressa Pllumi – Da allora, continuo a collaborare con l’Ospedale del cuore per trasferire i bambini cardiopatici albanesi e kosovari. Inoltre, ci occupiamo anche di trasferire le mamme in attesa di feto cardiopatico. Dall’ottobre del 2020, grazie alla donazione fatta dall’associazione Rosa Pristina di un ecografo, ho la possibilità di fare le consulenze con i colleghi di Massa sui casi complessi". L’attività di Arketa Pllumi è a tutto tondo, regolarmente effettua stage formativi per essere sempre aggiornata. L’ultimo a Massa nel 2020.

"Anche a distanza sono sempre in contatto con gli specialisti dell’Opa tramite il teleconsulto: è proprio come essere nella struttuta ospedaliera – racconta – Nel mio ambulatorio a Scutari, dopo aver selezionato il caso, mi collego e le decisioni vengono prese in maniera collegiale. Grazie a questa importante modalità di comunicazione c’è una massima precisione, una collaborazione fruttuosa a favore del bambino. In base a quello che viene deciso, posso seguirlo io in ambulatorio oppure se ne stabilisce il trasferimento in Italia. Si fanno le carte in tempo record, serve il visto per le cure mediche e altri step burocratici che però la squadra è in grado di gestire sempre al meglio: una bellissima catena. In questi anni di collaborazione, abbiamo trasferito 403 bambini. Per quanto riguarda l’anno 2024, abbiamo effettuato il trasferimento di 20 casi di cui 3 feti in utero.

"Siamo orgogliosi di collaborare con gli amici di Scutari – spiegano dalla Fondazione Monasterio, che per ’raccontare’ l’esperienza e il legame professionale con la dottoressa Pllumi ha pubblicato anche un delicato post social – L’ambulatorio di Scutari, grazie al teleconsulto, è in comunicazione diretta con i nostri medici per diagnosi in tempo reale: i piccoli pazienti con grave cardiopatia, possono contare, anche grazie all’aiuto della Fondazione Rosa Pristina, sulle cure dei nostri chirurghi". La dottoressa si occupa di moltissimi bambini, "a ciascuno mi affeziono in modo diverso: alla fine tutti mi chiamano ’zia’ ed è molto bello, divento un componente della famiglia. Trascorriamo molto tempo insieme in un momento così difficile e delicato. Molte volte nel corso degli anni si rendono necessari nuove visite e controlli: la continuità è importante. La stessa che viene garantita, insieme a una perfetta accoglienza sia dei bimbi che delle mamme, all’Ospedale del cuore con le case adiacenti la struttura sanitaria".