di Emanuela Rosi
MASSA
Un giardino all’italiana, quasi come lo aveva pensato Teresa Pamphili, con filari alberati e siepi a creare una suddivisione geometrica degli spazi, vialetti, giochi d’acqua tra fontane e statue. E poi nuovi giochi per i bambini, impianto di irrigazione tutto nuovo, una tensostruttura moderna per conferenze e incontri culturali, illuminazione e telecamere. Insomma gli antichi fasti di un parco storico rimodulati come consentono modernità e tecnologie, intorno alla Villa della Rinchiostra che ospita il museo dedicato al grande scultore massese Gigi Guadagnucci. Questo è il sogno. E il cantiere sul sogno si è aperto il 15 settembre 2022 con la consegna alla ditta vincitrice dell’appalto, la Ediltecnica di Carrara. Duecento giorni per vederlo realizzato, ovvero sette mesi scarsi. Nel frattempo, secondo le promesse, il parco avrebbe dovuto rimanere aperto, compatibilmente con i lavori.
Di mesi ne sono passati già 16, del sogno non c’è traccia: le erbacce proliferano, tubi spuntano dalla terra e vecchi giochi fanno una montagnola a dimostrare che qualcosina è stato fatto, qua e là ci sono abbozzi di vialetti. E il museo di Guadagnucci continua a rimanere “prigioniero” dell’ombra di un cantiere mentre nella grande villa che lo accoglie sono più evidenti i segnali del degrado che l’eredità dei lavori di restauro di 18 anni fa. Umidità e vandalismi continuano a ferire gli antichi fasti e le moderne potenzialità di quel patrimonio culturale che sono la Villa Rinchiostra, il suo parco e il museo.
Un grande cartello all’ingresso principale cerca di “nascondere” le reti di cantiere ai potenziali visitatori avvertendoli che il museo è aperto e indicando il percorso provvisorio. E sembra riuscito allo scopo: in quest’anno e oltre di chiusura del parco i visitatori non sono diminuiti. Anzi. Ad alzare i conti degli ingressi ci pensano i turisti, soprattutto d’estate, soprattutto i francesi che Guadagnucci lo conoscono bene, lo apprezzano e vanno dritti a destinazione senza scoraggiarsi. Ma, soprattutto, ci pensano gli operatori di “PromoCultura” con un grande lavoro di educazione culturale, con le scuole di ogni ordine e grado, l’estate scorsa anche con i campi estivi del Comune. Solo il progetto con il centro culturale di Virgilio Sieni in due mesi ha fatto segnare 600 presenze under 35 al museo.
E ora si aspetta l’arrivo delle famiglie portando al museo le “conversazioni sull’autismo”, aprendo un nuovo ponte di dialogo con la comunità. Un’iniziativa nata dalla preziosa collaborazione dell’associazione Autismo Apuania che si aprirà sabato 27 gennaio con il primo di un calendario di incontri mensili: ogni ultimo sabato, fino all’estate. Saranno conversazioni su tematiche diverse, per presentare le molte attività che l’Associazione Autismo Apuania porta avanti sul territorio, offrire utili consigli a famiglie e operatori del settore, per condividere buone pratiche, dubbi, preoccupazioni e, non ultimo, abbattere lo stigma della diversità. Il museo farà la sua parte offrendosi come luogo ospitale, inclusivo. E ad ogni incontro gli operatori della cooperativa La Gardenia realizzeranno laboratori creativi per i bambini e i ragazzi le cui famiglie parteciperanno agli incontri. Il primo incontro sarà con Roberto Marrai, presidente dell’associazione, e Federica Lencioni, terapista occupazionale che presenterà due strumenti curati per il museo: la traduzione in Comunicazione Alternativa Aumentativa della Storia sociale del museo e la sua cartellonistica interna.