Una menzione a parte la merita il progetto del Comune di Pontremoli che punta al recupero e al completamento delle terme di Cavezzana d’Antena. La risorsa termale di Cavezzana d’Antena era nota da tempo per la presenza di piccole sorgenti sulfuree, ma solo negli anni ‘80 del secolo scorso, grazie alla perforazione di un pozzo profondo, fu captata la falda termale. La Regione nel 1993 rilasciò la concessione per lo sfruttamento dando avvio al progetto termale con la previsione di realizzazione di un centro termale di 450 metri quadrati, approvato dal Comune nel 1996. I lavori di costruzione arrivarono fino alla realizzazione dello scheletro della struttura e della copertura, e furono poi interrotti nei primi anni 2000, mai ripresi, tant’è che oggi rimane abbandonata la struttura incompleta.
Il progetto prevedeva anche un ampliamento con la realizzazione di palestra, piscina e servizi connessi. Tutta l’area è di proprietà del Comune. La concessione è stata rinnovata nel 2020 con la speranza di riuscire a realizzare il centro anche per utilizzare la risorsa al piccolo centro termale “Terme di Montelungo” lungo la strada statale Cisa, stabilimento rimasto attivo un paio di stagioni e oggi chiuso. Cavezzana d’Antena è un antico borgo di poche case, che sta avendo una piccola rinascita grazie al fatto che è attraversato dalla via Francigena. E’ infatti in aumento l’offerta di ospitalità per il pernottamento dei pellegrini, mediante ristrutturazioni di iniziativa privata delle vecchia case. Una sorgente dalle ottime proprietà, che sgorga a temperatura costante di circa 18 gradi, indicate in terapie inalatorie per curare bronchiti croniche, sinusiti, rinosinusiti croniche, rinopatia vasomotoria, faringotracheiti. I fanghi servono per patologie come osteoartrosi, reumatismi extrarticolari mentre i bagni hanno indicazioni terapeutiche per eczemi o dermatite atopica, acne, dermatite seborroica, psoriasi. Inoltre si trova lungo direttrici turistiche importanti anche storiche come la via Francigena e la via del Volto Santo. Il complesso, una volta terminato, oltre alle terme per erogare i servizi sanitari legati all’acqua sulfurea, disporrà di una piccola quota di accoglienza temporanea, una palestra per attività sportiva di base, una piscina per attività terapeutica aperta tutto l’anno e una piscina per attività sportive.