Permettere a persone con disabilità motorie complesse di essere inserite all’interno della società attraverso co-housing, esperienze laboratoriali e attività della vita quotidiana. È il progetto “Gruppo Appartamento“ di Aias Onlus (Associazione Italiana Assistenza Spastici), denominato “Luoghi Comuni“ e legato al “Dopo di Noi“ e “Vita Indipendente“, che è stato svelato ieri con un open day alla presenza del presidente di Aias Marina di Massa, Gianfranco Tognoni.
L’obiettivo è offrire soluzioni a un futuro incerto nel momento della scomparsa dell’appoggio familiare, mirando anche a un inserimento lavorativo, attraverso la terapia occupazionale (disciplina che si adopera per sviluppare, recuperare o mantenere le competenze della vita quotidiana) e di ausili adattati per attività di ogni genere: dal fare da mangiare al vestirsi alle faccende domestiche. Il progetto, finanziato dalla Regione e ideato dalla dottoressa Jessica Iaquilino, consiste nel far vivere assieme 5 ragazzi con disabilità motorie nella “Casina“ di via San Leonardo, dove svolgono con il supporto degli operatori attività di vita quotidiana, laboratori formativi, culturali e sportivi e gite sul territorio. "L’autonomia totale – spiegano Attilio Rossi, psicologo, e Francesca Mazzi, terapista occupazionale – non è possibile, ma con il nostro sostegno si può svilupparla nelle attività quotidiane. I ragazzi avevano iniziato anche a dormire nella casina, ma la pandemia ha bloccato tutto". "Nel gruppo appartamento – prosegue Mazzi – si impara a vivere in società. Le autonomie intraprese sono trasferite anche nel nucleo familiare e questa è una soddisfazione sia per i genitori che per noi. È bello vedere il sorriso dei ragazzi, vedere che si sentono integrati nella società". E ciò è possibile anche grazie a Serdinform, agenzia di formazione professionale che permette ai ragazzi di Aias di frequentare corsi per imparare a svolgere un lavoro: "Dietro alla Casina – spiega Paolo Baracchini, responsabile Serdinform – c’è lavoro e sacrificio". E i primi ad essere felici per la riuscita e lo svolgimento del progetto sono gli stessi ragazzi, che ieri hanno accolto i visitatori nella casa: "Abbiamo imparato a fare gruppo – spiega Sara – anche grazie ai laboratori. Ne abbiamo fatto uno di astronomia – in collaborazione con Iras (Istituto Spezzino Ricerche Astronomiche) – e a me, appassionata di mitologia greca, conoscere il cielo è piaciuto molto". Sono tante le attività svolte da Aias, fondata nel 1968 da Luigi Bertolini, allora assessore alla sanità del Comune di Carrara, e da un gruppo di genitori di soggetti con disabilità che non trovavano risposte al bisogno di trattamenti riabilitativi per i loro figli: "Facciamo trattamenti riabilitativi – spiega la vicepresidente Andretta Rebecchi – per adulti e bambini a basso costo con macchinari di eccellenza e operatori preparati. Abbiamo progetti attivi con il Sant’Anna, una stanza multisensoriale nella sede attuale, ma abbiamo acquistato una nuova sede dove ci trasferiremo fra poco. Abbiamo 48 dipendenti, più dei consulenti e una cooperativa che si occupa degli Oss. Il sogno è quello di un progetto "Dopo di noi" per i soggetti gravissimi".