
Lo strazio dei colleghi ieri mattina sul luogo della tragedia
La Cooperativa Cavatori Canalgrande da oltre settant’anni estrae e commercia i pregiati marmi di Carrara ed è stata tra le prime aziende ad ottenere le certificazioni Iso 14001 e Ohsas 18001. Fondata nel 1950 come prestatrice di manodopera per la Montecatini, società mineraria che deteneva le concessioni di circa il 65% delle cave di Carrara e assorbiva ogni anno a prezzi concordati e aggiornati tutta la produzione, incentivando i cavatori a lavorare al meglio grazie a premi di produzione. Una modalità che nel tempo ha dato vita a una comunità di soci. Alla fine degli anni Novanta, in seguito al fallimento Sam-Imeg che nel frattempo aveva acquisito le concessioni della Montecatini, per la Cooperativa si presentò la grande occasione e il rischio di partecipare all’acquisizione diretta di alcune concessioni.
L’operazione, guidata da un gruppo di soci intraprendenti, segnò un punto di svolta per l’azienda e avviò un percorso di crescita e sviluppo che ha portato alla nascita della Cooperativa Cavatori Canalgrande. La “coop”, oggi presieduta da Roberto Giannacini ha strutturato un sistema di gestione integrato ambiente e sicurezza che ottimizza tutte le attività, supportata dalla società di consulenza, Ambiente Spa, che effettua verifiche periodiche del sistema di gestione e audit formali per valutare l’adeguatezza alla normativa vigente in preparazione delle verifiche dell’ente di certificazione.
La cava 150 Fossaficola, dove è avvenuto l’incidente mortale, si trova nel bacino marmifero di Colonnata a circa 400 metri di altitudine e fornisce un ottimo marmo bianco ordinario. È grazie alla cooperativa se le scuole del Comune di Carrara sono cardio protette: dotate di 53 defibrillatori e personale capace di utilizzarlo correttamente. Un progetto nato grazie alla partnership con Svs Italia Pubblica assistenza e a un contributo di 100mila euro della cooperativa. La cooperativa da sempre rivendica il rispetto delle leggi, dell’ambiente e delle misure di sicurezza.