REDAZIONE MASSA CARRARA

Una donazione per la Rsa. Ecco il lascito Baracchini

A sette anni dalla sua scomparsa, il Regina Elena ricorda il benefattore. Inaugurata la statua di Monfroni in ringraziamento per l’eredità.

Una donazione per la Rsa. Ecco il lascito Baracchini

Un’opera, quella dello scultore Michele Monfroni, per dire grazie a Carlo Baracchini. L’hanno inaugurata ieri mattina all’entrata della casa di riposo Regina Elena, le autorità e il consiglio di amministrazione, per ricordarlo a sette anni dalla sua scomparsa. Un lascito entrato da poco alla rsa, dopo anni di intoppi burocratici, frutto della volontà della beneffatore Barattini che ha permesso importanti risorse per la rsa. Così nella pietra prende forma "un libro in marmo con il suo nome, che rimarrà ai posteri e ricorderà a tutti il maestro Barattini – sottolinea lo scultore Monfroni –, lui che era un mentore per tutti noi". Svelata l’opera ha poi preso la parola Fabrizio Pucci del cda della casa di riposo per ringraziare: "Una giornata voluta per ricordare un repubblicano e mazziniano, uno dei fondatori del sindacato Uil e una persona che ho avuto l’onore di conoscere. Sono qui presenti anche le consigliere Lucia De Filippi e Maria Grazia Menichetti. Questo è l’inizio di un nuovo percorso che cercheremo di tracciare in base alle esigenze degli ospiti. Progetti che saranno possibili anche grazie al lascito Baracchini. Vogliamo dare vita a una serie di attività che possano coinvolgere gli anziani ospiti della struttura e che prevedano il coinvolgimento dei cittadini interessati alla cultura e all’arte. Ci saranno rappresentazioni musicali e teatrali, nell’intento di non farla rimanere solo una mera casa di riposo, ma di dare vita a un centro culturale".

Dopo sette anni tra rinvii e ostacoli il testamento dell’avenzino Carlo Baracchini, classe 1928, sarà rispettato. Le sue proprietà immobiliari e il lascito in danaro entrano in possesso della casa di riposo indicata da Baracchini come unico erede. Il lascito consiste in alcune proprietà immobiliari e una somma di denaro. Nel 2016, al momento della sua scomparsa, non avendo avuto eredi diretti diede indicazione che fossero devoluti al Comune di Carrara "in favore della popolazione anziana del territorio", aveva specificato nel testamento. Un’eredità "non solo materiale ma soprattutto spirituale e morale - specifica il prefetto Guido Aprea -. Dobbiamo aiutare le persone a non sentirsi sole programmando iniziative che possano supportarle".

Il Regina Elena è "l’unica struttura pubblica del Comune - sottolinea la vicesindaca Roberta Crudeli -, un fiore all’occhiello della comunità. Finalmente dopo sette anni si è concluso un percorso atteso da tempo che a 40 anni dall’inaugurazione, con l’impegno dell’amministrazione, permetterà l’ammodernamento delle parti interne e dare così maggior confort alle 80 persone non autosufficienti che vivono nella struttura". Presente all’inaugurazione anche il colonnello dei carabinieri, Cristiano Marella.