Gli studenti, ragazze e ragazzi della classe quinta del liceo classico Repetti di Carrara hanno fatto tappa martedì scorso a San Terenzo Monti. Si è trattato di un viaggio direttamente volto alla conoscenza degli avvenimenti che sono accaduti nei paesi attraversati dalla Linea Gotica nell’ultimo conflitto mondiale.
I giovani erano accompagnati nell’uscita didattica dai professori Serena Conti e Francesco Battistini e facevano parte inoltre del gruppo Marella Binelli e Marta Tongiani dell’Anpi di Carrara e Cristiano Corsini, delegato alla Memoria del Comune di Carrara. Una scelta non casuale da parte dei docenti del Repetti, quella di recarsi a S. Terenzo. Nella borgata infatti è presente il ’Museo della cultura della Memoria’ del Comune di Fivizzano, che raccoglie testimonianze, documentazione e foto relative alle quattro grandi stragi nazifasciste consumate nel territorio: Mommio, San Terenzo-Bardine, Vinca e Tenerano.
Ad accogliere gli studenti carraresi gli assessori Serena Moscatelli e Marco Varese, oltre al delegato alla Memoria del Comune di Fivizzano Roberto Oligeri. Quest’ultimo, ha curato l’esposizione dei fatti accaduti nell’estate del 1944, che comportarono lo sterminio della popolazione della borgata , partendo dal ’Cippo di Bardine’, il luogo dove il 17 agosto ’44 una pattuglia di SS scesa a predare bestiame venne annientata in un attacco partigiano, richiesto dalla popolazione locale.
Dopo due ore e mezza di combattimento sul terreno restarono 16 tedeschi uccisi, mentre nelle file degli attaccanti un morto e due feriti gravi. Un fatto che scatenò l’immediata vendetta nazista: neppure 48 ore dopo tutta la zona era circondata dal Battaglione Esplorante della 16° Divisione SS ’Reichsfhurer’, agli ordini del maggiore Walter Reder: ogni casa del paese fu saccheggiata, molte bruciate e ben 160 civili – in maggior parte donne e bambini – furono uccisi in massa nella campagna circostante. L’analisi di questa tragedia, in modo particolareggiato, è proseguita quindi sui luoghi del massacro, dove gli studenti hanno potuto rendersi conto delle nefandezze e della brutalità usate dalle SS di Reder, autentici assassini seriali, contro la popolazione inerme.
La guida ha raccontato ai giovani delle sevizie, degli stupri perpetrati contro le giovani donne segregate presso la Fattoria di Valla, prima d’essere uccise, e ha ricordato la tragedia dei sopravvissuti costretti a convivere fino al giorno della Liberazione, nell’aprile del ’45, con i carnefici dei propri cari.
Una situazione che si ripete anche ai giorni nostri, pure in Paesi del Vecchio Continente. E l’essenza della lezione spiegata agli studenti, è stata quella di aver fornito loro una chiave di lettura, proveniente dal passato, che gli permetta di decifrare le tante sfide del presente.