Dopo oltre un anno di chiusura riapre il ristorante ‘La drogheria’ di piazza Alberica, ma con una nuova gestione. Ora si chiamerà ‘Drogheria.0’ e in piazza Alberica tornerà a brillare una luce. Una nuova attività che come tutte le altre contribuirà a dare la sensazione di vitalità della piazza. A lanciarsi in questa nuova sfida sono lo chef Michele Lagomarsini e il cognato Davide Pratesi, che si occuperà di gestire la sala. Un locale rinnovato non solo nei colori, realizzati dalla grafica Matilde Bottazzi, ma anche nel menu. Il locale targato Lagomarsini e Pratesi amplia l’offerta della Drogheria specializzata nella frollatura della carne proponendola anche per il pesce. La frollatura del pesce è una tecnica di maturazione e di conservazione usata per migliorare le proprietà sensoriali. Di solito viene applicata alla carne, ma alcuni chef, come per esempio Lagomarsini, stanno cominciando ad applicarla anche al pesce. Una tecnica usata solitamente nei pesci con carne grassa come per esempio, scorfano gallinella o dentice e serve (proprio come per la carne) per far perdere acqua al prodotto ittico, rendendolo di fatto più saporito. Ma non è tutto: lo chef ha intenzione di portare una ventata di novità anche nei piatti di carne, che saranno contaminati dai sapori orientali e del Sudamerica. La nuova gestione partirà i primi di dicembre e sarà aperta solo per la cena. "Ho lavorato nella vecchia gestione della drogheria per quattro anni – spiega Lagomarsini – e nonostante avessi trovato un altro impiego mi sentivo di aver lasciato qualcosa a metà. E così appena ho saputo che c’era la possibilità di prendere il locale in gestione mio cognato e io abbiamo preso l’occasione al volo. Sono contento di investire su Carrara, perché merita di vivere. Abbiamo rinnovato il locale con tutta una serie di colori e cornici scelte da Matilde Bottazzi. Oltre ai piatti di carne e alla carne frollata abbiamo pensato di proporre anche il pesce frollato. Per quanto riguarda i vini – conclude lo chef Lagomarsini – abbiamo pensato di introdurre quelli del territorio, ce ne sono di molto importanti più qualche vino di nicchia".
A.P.