di Maria Nudi
Emergenza Covid 19: si rinnovano gli appelli alla Regione perché la campagna vaccinale includa più cittadini possibili e affinché scatti il semaforo verde per le categorie più a rischio come i genitori dei cittadini disabili ad oggi esclusi dalla somministrazione. Questa è la storia emblematica di Cinzia e Valerio, massesi, genitori speciali di un ragazzo speciale: Mattia, 22 anni, all’anagrafe, perché è un neonato. Una disabilità alla anagrafe ha fermato il suo progetto di vita, la sua crescita. E come tutti i neonati ha bisogno di una assistenza continua. Cinzia ha lasciato il lavoro per dedicarsi a Mattia, Valerio lavora, ma nel suo cuore c’è la speranza di poter andare in pensione. Una vita dedicata a Mattia, un atto d’amore che coinvolge tante persone che in questi anni sono diventati la sua seconda famiglia. Mattia frequenta il centro Anffass con tutte le cautele del caso che preve questo difficile momento di salute pubblica, "Il centro ci ha contattato per l’adesione di mio figlio al vaccino. Ma per un aspetto della salute di mio figlio abbiamo preferito declinare l’adesione. La vaccinazione potrebbe essere pericolosa. Valerio ed io non mettiamo a rischio la vita di nostro figlio. In uno scenario come questo il vaccino per noi genitori che lo assistiamo potrebbe essere una soluzione alle nostre paure. E come noi anche altre famiglie vivono la nostra stessa ansia. Mattia vive in una bolla al riparo da ogni possibile contagio".
Parla il cuore di una mamma. "Capisco tutte le difficoltà che la situazione comporta a livello nazionale, ma per i familiari dei disabili il vaccino è necessario. Almeno per uno dei due genitori", racconta Cinzia con grande umiltà e compostezza. "Spero che la Regione accolga la nostra richiesta".