La notizia di cui in questi giorni tutti mezzi d’informazione e programmi di approfondimento a livello nazionale stanno parlando, che accende ancora i riflettori sulla Lunigiana. E’ il report diffuso da Foodinsider, associazione di promozione sociale che nasce come osservatorio sulle mense scolastiche e ogni anno tiene sott’occhio l’importante servizio per i bambini per capire quali sono i modelli più virtuosi che possono fare da riferimento per chi vuole migliorare la qualità. Quest’anno a conquistare il primo posto è la mensa di Sesto Fiorentino, in Toscana, dove tra la pasta fresca del Mugello e l’olio extra vergine d’oliva di Calenzano spunta anche la trota della Lunigiana. Questo rating, che viene fatto ormai da nove anni, è stato presentato alla Camera dei Deputati dove è stato fatto notare come post Covid l’attenzione delle amministrazioni verso l’alimentazione dei più piccoli si sia alzata moltissimo.
La trota della Lunigiana, che serve moltissime realtà fuori dal territorio proprio per il valore raggiunto in questi anni poiché allevata con grande attenzione e impegno, è quindi componente fondamentale del menù che ha saputo interpretare meglio l’alimentazione come strumento di salute, rispetto per l’ambiente e promozione del territorio, come ha spiegato la presidente di Foodinsider Claudia Paltrinieri. Ma la Lunigiana, che di prodotti della filiera corta ne ha molti e di qualità, di certo non sta a guardare. Quest’anno, infatti, grazie al progetto Green Community, sviluppato dall’Unione, anche i Comuni lunigianesi si stanno muovendo per fare sì che sulle tavole dei ragazzi possano arrivare prodotti del territorio che andrebbero, non solo a rendere l’esperienza del pasto a scuola un’occasione d’alimentazione sana al cento per cento, ma anche a mettere in moto un commercio interno, quindi un’economia circolare, che possa portare effetti positivi in più settori.
"La strada intrapresa è quella giusta – commenta Matteo Mastrini, delegato alla Green Community dell’Unione e sindaco di Tresana – Anche noi stiamo cercando di migliorare le nostre mense e abbiamo attuato molti studi con il sostegno degli esperti. Un aspetto interessante raccolto parlando con i produttori locali è che, ad oggi, rispetto ad alcuni alimenti, la produzione sarebbe insufficiente a soddisfare la domanda. Abbiamo, grazie a questo progetto che seguo da alcuni anni come assessore dell’Unione, la concreta possibilità di cogliere due obiettivi: portare sulle tavole dei nostri bambini prodotti sani a km 0 e sostenere le aziende locali. Un bel binomio per il rilancio ulteriore del brand Lunigiana."
A.B.