REDAZIONE MASSA CARRARA

Una nuova rotta per l’atelier Nicoli: le maestranze diventano «coop»

Carrara, soluzione per salvare lavoro e competenze uniche al mondo

L'incontro agli studi d'arte Nicoli

Carrara, 1 ottobre 2016 - Una riorganizzazione del lavoro che consenta allo storico laboratorio di tutelare il brand e il nome celebre nel mondo e ai lavoratori di salvare il futuro occupazionale. Così l’atelier Nicoli di piazza San Francesco cambia passo e, per far fronte a un sistema gravoso e che lascia poco scampo, toglie gli scultori dal libro paga puntando a una cooperativa indipendente che esegua le commesse «dall’esterno». I dettagli dell’operazione in corso sono stati spiegati ieri dalla legale rappresentante della società Francesca Nicoli, presenti i dipendenti coinvolti e il segretario della Fillea Cgil Roberto Venturini. «Sgombrando il campo da voci su fallimento e chiusura del laboratorio – spiega Nicoli che ha speso la sua attività nella difesa della lavorazione locale del marmo e nella tradizione culturale di Carrara – siamo qui per illustrare un nuovo percorso con il quale i ragazzi scultori saranno i protagonisti del loro lavoro. La razionalizzazione dell’organico è finalizzata a tutelare il brand Nicoli che da 200 anni ha fatto conoscere la lavorazione del marmo, quella artistica, in tutto il mondo. Nel contempo puntiamo a difendere il know how e le capacità lavorative di questi ragazzi che davvero fanno la differenza e la ricchezza della città in un momento in cui la globalizzazione trita e macina ogni peculiarità. Il marmo si trova ovunque, le lastre vengono tagliate qui come in Cina, ma la lavorazione a questi livelli è soltanto qui. Purtropo grazie a chi fa concorrenza sleale, lavora in nero e rovina il mercato chi vuole operare onestamente non regge. Da qui la sinergia con la Legacoop per un a trattativa che tuteli il lavoro dei ragazzi e il nome del mio atelier. Valorizzare il made in Carrara è una battaglia culturale e di civiltà. Le mie opere sono uniche al mondo. Dal laboratorio Nicoli sono passati i più grandi del mondo: siamo stati celebrati persino all’Onu, i nostri marmi sono nei più famosi palazzi degli ultimi due secoli. Questo le istituzioni non lo hanno capito». 

L’operazione del laboratorio Nicoli viene portata avanti di pari passo con i sindacati e le istituzioni. Così Roberto Venturini ha spiegato che «la soluzione della cooperativa è finalizzata al mantenimento dei posti di lavoro e del prodotto fatto dall’uomo. Il lavoro di questi ragazzi su cui l’azienda ha investito per la formazione, non è riproducibile e fa grande Carrara». «Abbiamo accettato una sfida perché siamo tutti padri di famiglia e vogliamo garantire un futuro ai nostri figli. Abbiamo imparato dai vecchi. Fino a 10 anni fa qui lavoravano 15 persone. Il nostro è un patrimonio che non si può disperdere». Il coro è dei ragazzi che cambieranno assetto lavorativo: Diego Zampolini, Andrea Franceschi, Riccardo Barsottini, Raffaele Bruzzi, più due impiegate. Prima della conferenza stampa l’incontro con il sindaco che ha garantito tutto il loro appoggio: «Dobbiamo essere grati alla famiglia Nicoli – spiega il sindaco – perché i suoi laboratori appartengono al patrimonio materiale e immateriale della città e universalmente riconosciuti nel mondo dell’arte in tutte le sue componenti.Sono stato informato di questa nuova sfida che Francesca ed suoi “ragazzi” hanno deciso di intraprendere ed a tutti loro va il pieno sostegno dell amministrazione comunale in tutte le forme possibili e consentite»