La ’Cappucciniana’ chiude con un bilancio molto positivo. E’ calato il sipario sulla prima edizione di questo festival della cultura, contenitore di spettacoli vari, dal cinema al teatro, dalla danza alle mostre d’arte, dalla musica agli incontri-dibattiti su temi di interesse socio culturale. Una miscellanea di iniziative che ha visto il ricordo di personaggi importanti del nostro territorio con presentazione di libri di autori di chiara fama e tanto altro per la bellezza di ben 33 eventi che hanno vivacizzato l’estate massese dal 20 giugno al 20 agosto. Il filo conduttore di tutte le rappresentazioni è stato "Uomo prenditi cura...", chiaro invo alla cura che ognuno dovrebbe avere nei confronti del prossimo, di se stesso e, ovviamente, della natura. E’ in questa ottica, infatti, come ha ricordato il presidente dell’associazione Padre Damiano da Bozzano al saluto dell’ultima serata, che "sono stati affrontati temi quali: le nuove povertà, la solitudine sia individuale che sociale, le difficoltà dell’essere donna, la situazione del carcere, il dualismo ricchezza-povertà, altruismo, egoismo ed indifferenza oltre, naturalmente, al tema principe che è la pace. Sono state trattate le criticità ecologico-sanitarie del nostro specifico territorio che ha un pessimo primato sul piano delle malattie oncologiche, così come di tutte quelle legate alla "salute ambientale", non trascurando peraltro la sua memoria storica come ci ha ricordato Angela Maria Fruzzetti con la serata dedicata alle "filandrine", in occasione dell’ottantesimo dalla distruzione della Filanda di Forno". I volontari si permettono di sollecitare i loro concittadini affinché li sostengano sia con la ’partecipazione’ che con l’aiuto ’concreto’ per non vanificare quanto fatto finora nell’ottica di mantenere patrimonio della collettività il magnifico Convento dei Cappuccini. Ma vediamo un po’ di storia.
L’associazione Padre Damiano da Bozzano nasce tre anni fa con l’intento di sostenere e rilanciare il Convento dei Cappuccini che, in crisi per la carenza di frati, rischiava di essere chiuso o, peggio ancora, diventare preda di operazioni speculative. Si tratta di un’associazione senza scopo di lucro che si avvale della sola opera di volontari animati dalla volontà di risvegliare le coscienze sul piano culturale e sociale, così come indicato dalla dottrina francescana. Indubbia la riconoscenza che ognuno di noi dovrebbe avere nei confronti dei frati, ricordando la storia e il servizio da loro svolto nei tempo. Il Convento non è fatto solo dei ’sassi’ che ne ricapitolano la storia, ma è anche memoria concreta dell’azione spirituale e sociale che i frati stessi hanno da sempre svolto verso la collettività, in un ambiente che è un’oasi di pace, serenità, fraternità e spiritualità. Molte sono state le iniziative anche solo di questo ultimo anno: corsi formativi quali potatura ulivi e agrumi, riconoscimento di erbe spontanee, alimentari, aromatiche e medicinali. Senza contare i contatti con le scuole come l’accoglienza degli studenti dell’Istituto Agrario che hanno potuto fare pratica nell’orto e nel bosco. Attività sociali, convegno su Ucraina, con raccolta alimenti e vestiario, corsi di lingua italiana per rifugiati, supporto agli alluvionati della Romagna. Tra queste di particolare interesse l’istituzione della mensa per i poveri, con preparazione e distribuzione di pasti ai senzatetto. Mostre e convegni, materiale didattico pregiato quali le maestà, presentazione di libri. Da non dimenticare, tra le tante altre cose fatte, il pregevole presepe ecologico realizzato dallo scenografo Leonardo Conte. Un occhio di riguardo all’educazione sanitaria, con ’Il medico informa’.
Una delle iniziative che ha riscosso successo, è stata l’Università al Convento, con ben 120 iscritti e una partecipazione media sui 70-80 spettatori ai 31 incontri organizzati dal gruppo università che sta già lavorando alla prossima edizione che dovrebbe partire a metà ottobre.