REDAZIONE MASSA CARRARA

"Una scelta sbagliata". La crociata dei comitati per le cure intermedie

Sit-in di protesta davanti al cantiere di Fossone dove l’Asl metterà il reparto "La zona è inadeguata: in caso di emergenza l’ambulanza rimarrebbe bloccata".

Un presidio con striscioni e volantini per dire "no allo spostamento delle cure intermedie nella Rsa di Fossone. Non si ferma la protesta dei Comitati “primo soccorso e urgenza’ e ‘sanità pubblica Versilia Massa Carrara’ contro le scelte logistiche dell’Asl. E l’ultima ieri mattina di fronte al complesso in costruzione pensato per una Rsa mai nata e ora destinato a ospitare il reparto cure intermedie. I comitati chiedono alla sindaca di Carrara Serena Arrighi, ad Asl e Regione Toscana, che quel reparto venga allestito nell’ex pronto soccorso del Monoblocco, e che l’edificio di Fossone venga utilizzato secondo il progetto originario: per una casa di riposo. Tra i cittadini dei comitati c’erano anche la consigliera comunale Maria Mattei, passata di recente all’opposizione e Massimiliano Manuel, capogruppo di Fratelli d’Italia.

Sono arrivati davanti alla tramontata Rsa per protestare dopo mezzogiorno, orario non scelto a caso ma per dimostrare anche le criticità di quella parte di Fossone, a pochi metri da una scuola, con auto di genitori parcheggiate in ogni angolo. "La scelta fatta da Asl, Comune e Regione di trasferire le cure intermedie dal Monoblocco alla Rsa di Fossone è assurda – ha detto Silvano Lazzini del ‘Comitato sanità pubblica Versilia Massa Carrara’ –. La Rsa si trova nelle immediate vicinanze di una scuola, di una strada a senso unico molto stretta con curve importanti, dove c’è un ingorgo continuo quando i bambini entrano o escono. Cosa potrebbe accadere se ci fosse bisogno di un’ambulanza per un’emergenza? Qualcuno ha pensato a questa ipotesi?".

"Bisogna pensare che le cure intermedie in questa zona non permettono di garantire le urgenze – ha aggiunto Silvano Leoni del ‘Comitato primo soccorso e urgenza’ –. L’ex pronto soccorso è il luogo ideale per ospitarle. Il Regina Elena è pieno, dove li mettiamo tutti gli altri anziani?" A sostenere la protesta i consiglieri comunali Mattei e Manuel. "Confermo tutte le perplessità sulla viabilità mosse dai comitati – sottolinea Mattei –, e aggiungo che questo edificio è in costruzione da vent’anni. È nato come Rsa perché in quegli anni c’era bisogno di un posto destinato agli anziani, e oggi con l’aumento della popolazione anziana la necessità di posti letti è ancora più alta. Siamo costretti a portare i nostri anziani in Lunigiana, molto distanti dalle loro famiglie. Manca una visione della salute da parte di un’azienda che non ha la testa. Qual è la visione di medicina pensata da questa testa mancante della Asl? Lo vediamo sul tema degli anziani. È bene ribadire il concetto di basta nuovo cemento – conclude Mattei –, la sanità non ha bisogno di nuovo cemento, basta recuperare le palazzine di Monterosso, un’operazione culturale che sarebbe molto importante".

"Siamo tutti preoccupati per i continui ritardi legati ai lavori di questa struttura – conclude Manuel –. Condividiamo le perplessità del luogo. Servono programmi seri all’interno di una sanità già disastrata, con i servizi fatti nei container come nelle zone di guerra. Come Fratelli d’Italia stiamo monitorando la situazione con la massima attenzione: non è concepibile abbandonare la sanità e i cittadini".

Alessandra Poggi